IL CASO PECORINI

PICCOLI SAMUEL CRESCONO

Non sarebbe necessario il Mou per dire che Simone Pecorini è stato indubbiamente un pirla. D’accordo, sì, l’euforia della vittoria, certo, ma non è che si può pensare di passarla liscia se mentre i compagni ancora si rotolano per la gioia sul prato del campetto di Londra uno parte come un invasato e va a chiarire un paio di concetti importanti con l’arbitro, a mezzo centimetro dalla faccia. L’arbitro che – questo va raccontato per filo e per segno – ha fatto ripetere un rigore durante i rigori finali, una cosa mai vista. Un rigore che l’Ajax aveva sbagliato e che dava automaticamente la vittoria all’Inter nella NextGen Cup, la Ciempioncina primavera. Ma un rigore che l’arbitro, appunto, ha fatto ripetere, e l’Ajax lo ha segnato, e lì si rischiava lo psicodramma. Ma poi Crisetig ha messo il suo e la coppettina è arrivata comunque.

Fatto sta che a quel punto Pecorini parte tipo Bolt dal centro del campo e raggiunge l’amico arbitro per dirgliene quattro in maniera, diciamolo pure, non molto urbana. Qui c’è il filmato dei rigori e del dopo-rigori e quello che è accaduto tra Pecorini e l’arbitro lo si può osservare dal minuto 6′ 15″ in poi.

Per quello che è successo in quei pochi secondi, Simone Pecorini è stato squalificato da oggi fino al 31 dicembre 2012. Nove mesi di squalifica comminati dal giudice sportivo italiano (Tosel) a cui sono stati trasmessi gli atti di quella partita, che non era una competizione ufficiale dell’Uefa e per le cui sanzioni disciplinari sono state investite direttamente dalla Fifa le rispettive federazioni nazionali.

Cacchio, ma cosa ha scritto l’arbitro nel suo referto? Eccolo: che Pecorini avrebbe “fronteggiato con atteggiamento aggressivo l’arbitro, afferrandogli il volto con entrambe le mani e spingendolo con veemenza all’indietro”. Per inciso, è stato squalificato per 4 giornate anche Sasso, l’ex vice di Stramaccioni, per insulti all’arbitro mentre tornava negli spogliatoi.

Ma torniamo a Pecorini. E’ indubbio, guardando il filmato amatoriale, che il nostro simpatico terzino affronti con atteggiamento aggressivo l’arbitro, e per questo gli abbiamo già dato del pirla (ma santiddio, hai vinto. Ma stai buono!). Ma ha davvero afferrato il volto dell’arbitro con entrambe le mani spingendolo con veemenza all’indietro?

Boh. Se io prendo il volto di uno tra le mani e lo spingo con veemenza all’indietro, quello come minimo barcolla o fa un gesto scomposto per rimanere in piedi o per sottrarsi alla mia presa. Lì si coglie un solo e quasi impercettibile movimento della testa. L’impressione – ma lo dico così, con molta serenità, del resto non si capisce molto – è che Pecorini vada a urlare all’arbitro qualcosa a pochi centimetri dal volto, facendo qualcosa con le mani, tipo quando le si mette intorno alla bocca urlando, o tipo quando si mima il blablabla. L’arbitro non accusa nessun colpo, si sposta un po’, come se Pecorini avesse più che altro l’alito cattivo. E’ il concetto di veemenza, messo nero su bianco dall’arbitro, che ammanta di dubbio l’intero episodio.

Ora, se l’arbitro – come sembrerebbe – ha esagerato, quasi simulato, bisognerebbe fare un bel ricorso contro una sanzione quantomeno esagerata e insistere finchè non lo si vince. Certo che, detta da noi, quelli delle tre giornate a Samuel, questa cosa fa un po’ ridere. Allora, in assenza di decisioni arbitrali, si tirò fuori la prova tv esaminando un solo filmato (ce n’era un altro in cui si vedeva che nemmeno un lama long size avrebbe potuto fare ciò di cui era accusato Samuel). In questo caso, si prende per oro colato un referto arbitrale un po’ isterico e non si guardano le immagini. Ci riservano sempre un trattamento particolare. La qual cosa non ci lusinga.

pecorini.jpg

IL CASO PECORINIultima modifica: 2012-04-06T00:57:47+02:00da admin
Reposta per primo quest’articolo