SI FAPRESTO A DIRE PIRLA
Elì, devo dire, Josè si è confermato un uomointelligente. Non ha buttato lì un “pirla” giusto per fare labattutina o per far capire che maneggia bene non solo l’italianoe ma anche il milanès come il Trap ol’Osvaldo. No no, era la frase giusta al postogiusto.
Quali giocatori del Chelsea vorrebbe portare con se’ a Milano?
Avrebbe difficoltà un giocatore con le caratteristichedi Frank Lampard a inserirsi nel calcioitaliano?
“Perchè vuole parlare dei giocatori delChelsea”?
Perchè è un modo furbo difarle la stessa domanda.
E’ anche da questi particolari chesi giudica un allenatore. L’Ufficio stampa canna due virgole in uncomunicato di quattro righe, e invece Josè da Setubal via Londraarriva qui è ti mette subito la parola giusta al posto giusto. Hatempi perfetti, verbali e teatrali, ma questo già sisapeva.
Ed è anche una risposta a chipensa che Mourinho sia un pirla così, causa firma sulcontratto sbagliato. Cioè tutti quelli per i quali fa comodo unvecchio schema: “Nel mondo campione, all’Inter coglione”. Gente chesi diverte ancora a fare le battute nonostante sia passato del tempo.Giapponesi sull’isola che nessuno ha ancora avvertito. No, ragazzi,seguite il labiale: noi vinciamo, lui non è un pirla, guardatequi sul petto. E’ vero, è di stoffa, è il terzo.
xXx