NOI VISTI DAGLI AMERICANI

A SINISTER, MERCILESS, FICKLE CROWD

(UNA SINISTRA, SPIETATA, VOLUBILE FOLLA)

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Con questo titolo il New York Times (qui il link, ringrazio Davide per la segnalazione) ha dedicato un lunghissimo servizio all’Inter, al suo pubblico, a Muntari, a Mourinho. Interessante vedere come l’America segue le cose del soccer. Dell’Inter esce un ritratto un po’ così. Un pubblico di merda, una squadra di miliardari, un allenatore stronzo. Beh, dai, niente che non sapessimo.

Segue la traduzione del pezzo. Il documento è molto interessante e mi sembra che non l’abbia ripreso nessuno. Quindi, siccome me l’ha tradotto un amico che ha un cugino che una volta è stato in Inghilterra durante uno scalo per andare a Sharm, se qualcuno cogliesse strafalcioni sostanziali  me lo segnali via mail, così correggo. Thanks a lot. This is a service blog, remember.

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A San Siro in Milano, in un match del sabato sera, a tre quarti di partita ormai giocati, la squadra non sta andando bene e il pubblico di casa ha bisogno di un capro espiatorio per il suo malcontento.
Quando l’allenatore dell’Inter richiama un giocatore per sostotuirlo, ecco che questi diventa il bersaglio. Lui è Sulley Muntari, e appena il suo numero appare sul display i tifosi fischiano e ululano contro di lui. Le lacrime di Muntari sono visibili sul grande schermo.
A volte dobbiamo chiederci: perché mai il calcio dev’essere come la gabbia degli orsi?

I tifosi hanno il diritto di mostrare il disappunto, ma sabato era stata l’intera squadra a deluderli. Muntari ha commesso alcuni errori, ma non era il solo nella multimillionaria Inter affaticata per ritmo e movimento.
Alla fine, quasi all’ultimo tiro della partita, l’Inter batte l’Udinese 2-1.
Il rilievo per quella poco meritata vittoria non può cancellare l’immagine del trattamento riservato a Muntari. Il pubblico ha fatto di un solo uomo il capro espiatorio di una stanca, sterile prestazione. Ma è sembrato più personale, più sinistro di questo.

Muntari è nero, e l’Italia è lenta a sradicare il razzismo dai suoi stadi di calcio.
Muntari è anche musulmano. Nel mondo di oggi, dove i club europei schierano ogni razza, religione, colore o credo, questo non dovrebbe fare un centesimo di differenza. Tuttavia, è stato lo stesso capo di Muntari, il suo allenatore, Jose Mourinho, a creare un grosso caso sul fattore religioso.
“Muntari ha avuto alcuni problemi legati al Ramadan,” ha detto Mourinho ai media nel mese di agosto. “Forse non va bene per lui stare a digiuno. Il Ramadan non è arrivato al momento ideale per un calciatore che deve giocare una partita”.

Il commento ha innescato un dibattito in tutta Italia, e  Sulley Muntari potrebbe non essere abbastanza attrezzato per essere l’argomento di questo dibattito.
Lasciò l’Africa come un ragazzo che avrebbe potuto correre e calciare un pallone con sufficiente energia perchè le squadre europee si interessassero a lui e lo comprassero. Venne notato in una partita con i professionisti del Liberty ad Accra quando aveva 16 anni, ed è stata l’Udinese che per prima l’ha portato in Italia. L’Udinese poi lo ha venduto al Portsmouth, in Inghilterra, prima che l’Inter pagasse 16 milioni di euro, più di 23 milioni di dollari, per riportarlo in Serie A.
Ne ha ancora di strada da fare. E l’Inter con lui sta ancora cercando di sostituire la qualità combattiva che Patrick Vieira, l’anziano francese vincitore della Coppa del Mondo, ha dato alla squadra.
Le aspirazioni di Muntari sono duplici: essere amato a Milano e conquistare a 25 anni la Coppa del Mondo in Africa la prossima estate. Quando è in forma e quando crede in se stesso, lui può farlo.

Ma l’Inter è implacabile con i suoi giocatori. E peraltro Mourinho non è il più sensibile dei maestri come dimostra il suo trattamento ad Adrian Mutu, un giovane giocatore rumeno, quando era al Chelsea. Mutu aveva problemi personali e di stile di vita, quando Mourinho è arrivato lì, e l’allenatore ha ordinato un test di droga che ha dimostrato che il giocatore prendeva cocaina. Mutu è stato licenziato in tronco nel 2004, e il Chelsea ha fatto tutto il possibile per impedire che tornasse a giocare. Infatti, il club, con l’aiuto della Fifa, sta ancora cercando di rovinare Mutu, chiedendo che lui rimborsi il Chelsea di 17 milioni di euro, affermando che con quella vicenda aveva perso il suo valore di trasferimento.
Mourinho è anche l’allenatore il cui breve incontro con Adriano all’Inter si è concluso con la decisione del brasiliano di troncare con il calcio italiano per tornare in Brasile. Adriano ha avuto un problemi con l’alcol, a suo dire, in seguito alla morte di suo padre, così l’Inter lo ha lasciato andare.

Si potrebbe obiettare che il lavoro di un allenatore di calcio non è quello di essere un consigliere, maestro e guida per il suo gregge di giocatori. Ma prendendo esempio, forse, dai senatori dell’Inter, Mourinho è ora più conciliante con Muntari.
Quando il giocatore è stato tolto dal campo sabato, Dejan Stankovic, suo compagno di squadra, lo ha stretto in un abbraccio consolatorio: “Io ci sono passato due anni fa”, ha detto Stankovic, giocatore serbo. “Non ho avuto un buon rapporto con il pubblico”.
“Ho consigliato a Sulley di tapparsi le orecchie, e di non arrendersi – ha poi detto Mourinho -. I suoi compagni di squadra sono stati straordinari con lui. La squadra è un gruppo, e Sulley è amato da tutti loro. Posso solo sottolineare che Muntari è tornato in squadra questa sera e ha fatto il suo lavoro, anche se ha commesso qualche errore. Parlerò con lui in modo che non abbia alcun problema la prossima volta che ritorna in questo stadio “.

La squadra che si è stretta attorno al  collega è passata anche attraverso la sbornia pesante del lungo viaggio infrasettimanale a Mosca in Champions League. Stankovic ha portato l’Inter in vantaggio con un gol splendido. Antonio Di Natale, l’attaccante più caldo del momento in serie A, ha pareggiato pochi minuti più tardi, e c’è voluto un incredibile salvataggio del portiere dell’Inter, Julio Cesar, per negare a Di Natale il secondo gol.
Poi, attraverso la caparbietà  piuttosto che grazie alla sua superiorità tecnica, Inter ha messo a segno il colpo vincente al terzo minuto di recupero. Il marcatore, Wesley Sneijder, ha centrato il bersaglio da un angolazione così difficile e con un tiro così preciso da sfidare quasi la credibilità. Forse la folla che applaudiva nemmeno si ricordava da dove venisse, questo Sneijder, da poco acquistato dal Real Madrid. Potrebbe essere difficile da ricordare per Muntari, ma fu lui l’eroe di giornata quando segnò il gol della contro la Juventus  un anno fa, e potrebbe accadere ancora una volta, dedicando il suo prossimo gol a quella folla così volubile.

Sabato è stato così dimostrato, ancora una volta, che i giocatori possono essere mercenari e ricchi da fare invidia, ma sono umani.
Così, che ci crediate o no, sono i manager.

Alex Ferguson è un team manager da ormai 35 anni, e arrivò dalla natia Scozia al Manchester United 23 anni fa. E’ passato tanto tempo che Sir Alex  è stato nominato baronetto per le sue vittorie nel calcio, e che ha visto suoi giovani allievi venirlo a sfidare come allenatori della squadra avversaria.
Alex McLeish, Roy Keane, Paul Ince, Mark Hughes e anche l’allenatore Bordeaux, Laurent Blanc sono stati a Old Trafford per tentare di usurpare il trono del maestro e, magari, per presentare le credenziali come successore quando il 68enne guerriero decidesse di lasciare il suo posto.
E’ un giorno importante della nostra esperienza quando un figlio ci batte sul campo da tennis o in un gioco di intelligenza. L’ultimo Fergie Boy a provarci è stato Steve Bruce, sabato, e non ce l’ha fatta per pochi secondi. La squadra di Bruce, il Sunderland, due volte è andata avanti e per due volte è stata raggiunta dallo United. Il tiro del pareggio definitivo, deviato nella propria rete dal difensore del Sunderland Anton Ferdinand, è arrivato nei minuti di recupero.
“Quante volte lo United l’ha fatto?-  ha poi detto Bruce -. “E’ il marchio di campioni, ed è questo che Sir Alex porta al suo club. Lui è l’ayatollah di tutti noi”.

NOI VISTI DAGLI AMERICANIultima modifica: 2009-10-06T00:05:00+02:00da admin
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