POST-TRANVATA

UEPPA!

E’ chiaro che alla vigilia di Inter-Zeska e nel giorno in cui ben altre notizie avvincono l’Italia (Emma vince “Amici”, la Bullock c’ha le corna ed è pure incinta, Fuksas aggredisce Bertolaso al ristorante e, soprattutto, Ricky Martin confessa di essere gay), quasi quasi mi annoio a parlare di politica nell’esatto istante in cui digito. E poi che cazzo voglio? Non ho nemmeno votato.

Ecco, di questa cosa – che ho vinto le elezioni, intruppandomi nel 35,26 per cento degli astenuti in Lombardia – ovviamente non parla nessuno. Chi ha vinto festeggia, giustamente, alla facciaccia mia. E chi ha perso smozzica qualche mezza frasetta di circostanza. Sognavo di vedere Bersani o Penati che, rivolgendosi a me guardando in camera, mi rimproverassero di non avere versato il mio consueto obolo dello 0,000000001% sull’altare del progressismo ma nel contempo mi chiedessero scusa per errori e omissioni. Invece niente. Ho appena visto Penati al Tg3 dire che la coalizione ha tenuto rispetto alle Europee di un anno fa. Stanotte mi pare di avere visto Bersani sottolineare il 7-6, una serie comunque positiva. Certo, noi abbiamo vinto 6 match di Coppa Italia e gli altri scudo, Champions e tutti gli scontri diretti tranne uno, ma chi se ne frega.

Io non voterò mai altro che non si muova in questa area, perchè è così, sono così, un giuggiolone con qualche valore ineludibile, con una soglia del dolore medio-alta e con alcuni principi marchiati a fuoco, giusti o sbagliati che siano, per carità, evviva la democrazia. Però stavolta ho detto basta, il mio voto non è merda, e non è nemmeno automatico. Anzi, non sarà più scontato. Non sono (più) carne da macello. Io mio voto va conquistato. Vado convinto, ogni volta. Il mio partito ha la strada spianata: gli altri non li voto manco se mi estirpano i coglioni. Ma da ora in poi – più precisamente, da ieri in poi – io nel mio piccolo ho deciso di dare un valore pesante al mio 0,000000001. Non basta infilarmi un santino sotto il tergicristallo. Non basta strizzarmi l’occhio per strada e darmi di gomito.

Non ho votato con amarezza ma in serenità. Vorrei che gli 0,000000001 si coalizzassero non per fare un altro – l’ennesimo – partito, ma per fare sentire il rumore del proprio silenzio. Da quasi vent’anni ci interroghiamo con ampio dispiego di disprezzo e di sarcasmo sul perchè una pletora di italiani vota gli altri e non il centrosinistra. Il risultato è che “però vinciamo 7-6” (invece di 11-2), oppure che “teniamo sulle Europee” (e beh, guarda, sono sollevato, grazie che me l’hai detto). Non ho votato perchè nella mia regione e nel mio collegio la scelta dei candidati era (modalità moderata on) improbabile, oppure (modalità moderata off) offensiva. Pazienza, avete un po’ di tempo per rimuginarci sopra. Io ho risparmiato una tacca sulla scheda elettorale, così durerà un anno in più. Ah, il mio indirizzo resta lo stesso. Per i santini, dico. Ad majora.

Quanto alla Lombardia, vorrei essere da un’altra parte. Qui sono successe delle cose pesanti ai piani alti (parlo anche di ingabbiamenti, diretti o parentali, e non solo di inchieste imbarazzanti per chiunque) che non hanno pesato per nulla. Un po’, come me, non avranno votato (parlo di due milioni di lombardi, mica pippe). Un  bel po’ se ne sono strafottuti. Il distacco, invece di diminuire, si è moltiplicato. Comincerei a chiedermi, fossi in Penati (e quindi in Bersani), se non ci siano problemi di credibilità e di attendibilità dell’opposizione se questa perde terreno anche quando dall’altra parte tintinnano le manette. Non credo che vinceremo prima delle Olimpiadi di Arcore del 2044.

penati-2010.jpg
(viva il cambio automatico)
POST-TRANVATAultima modifica: 2010-03-30T14:58:10+02:00da admin
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