VERSO L’ATALANTA

IL BIG MATCH

Non so se vi sfugge questa cosa, ma oggi pomeriggio l’happy hour con l’Atalanta è – sto stretto – la partita più importante dell’anno, un po’ più di Inter-Barcellona (sì sì) e un po’ meno di Barcellona-Inter. E a seconda del risultato di questo filotto di partite più importanti dell’anno, rischiamo di giocarne altre a stretto giro, a cominciare dalle due di Roma, sempre l’una più importante di quella prima. Sono e  saranno, ogni volta e finchè ci saranno cose in palio,  le partite più importanti dell’anno al termine di una stagione incredibile che stiamo giocando in bilico tra il tutto e il niente, tra zero o tre tituli con le  possibili sfumature di mezzo. Per questo, a una manciata di giorni e giornate dalla fine della stagione, ogni partita è la più importante dell’anno.

E c’è qualcuno che, dovendo giocare la partita più importante dell’anno nello stesso stadio (il nostro) in cui quattro giorni prima sono successe determinate cose, avrebbe schierato il signor Mario Balotelli?

Avreste messo un tizio sull’orlo della crisi di nervi (anzi, già oltre), che al 99 per cento sarebbe stato fischiato al secondo passaggio sbagliato o alla prima corsetta pigra sulla fascia, o magari già quando si scaldava, da uno stadio parimenti in crisi di nervi? Col rischio di vederlo sbroccare dopo un quarto d’ora e doverlo magari sostituire in tutta fretta, inculandosi un cambio e una bella fetta di serenità residua? Avreste messo un giocatore che avrebbe fatto girare i coglioni a prescindere agli altri dieci, o che condizionato dal dovere fare il bravo ragazzo (umanamente) e il fenomeno (calcisticamente), chissà cosa avrebbe combinato? Personalmente preferisco rimanere del dubbio. Tanto siamo interisti, e quindi un po’ rompicazzo nell’anima, e magari  già al decimo del primo tempo ci saranno quelle cinque-seimila persone che diranno “Certo che se c’era Mario” quando non più tardi di undici minuti prima se lo sarebbero sbranato.

Io resto nel dubbio e dico avanti Inter. Avanti Inter e fine dell’indulgenza. Non mi interessa la favoletta del giocatore in crisi con se stesso e con sette milioni di interisti che la mette nella partita più importante dell’anno e i buoni sentimenti vincono (l’amore vince sempre sull’odio, remember). Io so solo che Inter-Atalanta – quanto sa essere assurdo il calcio – è la partita più importante dell’anno e l’Inter la deve vincere, stop. Giochiamo un giorno prima della Roma e abbiamo un solo risultato a disposizione nei canonici 90 minuti. Quindi depuriamoci di attese vane, cuori infranti e melodrammoni ridicoli (i melodrammi tra miliardari a me fanno cagare, da “Anche i ricchi piangono” in poi).

Mario Balotelli è un ex giocatore dell’Inter. Nella testa, dico, oltre che nei fatti. Si comporta e – quel che più non accetto – lo fanno scientemente comportare da ex giocatore dell’Inter ormai da mesi, consigliandolo ad hoc in maniera solare, sfacciata. Ha fatto cose Balotelli quest’anno che Adriano (al netto del problema alcol, s’intende) al confronto era un boy scout. Anche il comunicato di scuse di ieri pomeriggio contiene due o tre passaggi-chiave: nulla succede o viene scritto a caso nel clan Supermario. E allora andatevene, ragazzi. Procuratore, fratelli, amici: a non rivedervi. Noi dobbiamo giocare la partita più importante dell’anno, voi non so, non mi interessa, ho altro da fare.

Jessica_Alba_7.jpg

(ma con tutte le cose belle che ci sono al mondo, perchè bisogna sempre parlare di Mario Balotelli? Nella foto, una cosa bella a caso)

VERSO L’ATALANTAultima modifica: 2010-04-24T11:00:00+02:00da admin
Reposta per primo quest’articolo