HORROR

SAPESSI COM’E’ STRANA

(L’ITALIA CHE SI NUTRE DI AVETRANA)

Il Tg1 di ieri sera ha toccato vertici sublimi. In diretta davanti a casa Misseri, l’inviata minzoliniana parlava dell’eccesiva pressione mediatica sulla vicenda. In pratica, come se Hitler in diretta radio nel 1939 parlasse di eccessiva pressione sulla Polonia. Questa poveraccia ha dovuto fare i salti mortali per dare qualche straccio di notizia sulla vicenda (e quale non è ancora stata data, scusate?) e presentare un’intervista a Ernesto Caffo che se la prendeva con la morbosità della tv. Domanda imbarazzata della cronista: professore, a quali trasmissioni si riferisce?

Caffo, diobono, ma perché non le hai risposto: “Ce l’ho con te e con chi ti ha mandato qua e con quelle merde che ti dirigono a bacchetta e a pioggia con tutti gli sciacalli fino alla quinta generazione”, perché?

La realtà purtroppo non è così ricca di sfaccettature. Caffo si limitava a rispondere: quelle del pomeriggio, rianimando così la cronista che pensava di dover rifare tutto. Fine del servizio? Macché. Siccome sulla vicenda c’è un’eccessiva pressione mediatica, il Tg1 aveva dislocato una seconda inviata davanti alla procura di Taranto, dove non succedeva un cazzo, come del resto davanti a casa Misseri. Alla fine del servizio – un calvario, in cui non stava dando uno straccio di notizia e in più, a causa del vento, combatteva con i capelli che le finivano in bocca – l’inviata si eccitava un casino: “Per ora è tutto, ma qui le notizie si susseguono di minuto in minuto e le potete seguire su tg1.rai.it, a voi Roma!” diceva passando la linea allo studio e accusando un orgasmo vaginale (Minzolini, da Roma, aziona un dildo a distanza).

Siccome questo è un blog di servizio, sono andato a vedere cosa c’è su tg1.rai.it e quali grandi novità si susseguono di minuto in minuto:

niente. C’è il servizio del tg delle 20, che già conteneva niente. Poi tutti a nanna.

E io, che pure con Garlasco a pochi metri dovrei avere alzato la soglia del dolore, stavo per prendere il monitor del pc per scagliarlo giù dal quarto fottuto piano, ma poi ci ho ripensato: non voglio finire in un tg che mi fa la rettoscopia per sapere perché ho buttato il mio monitor proprio mentre sotto casa passa un ignaro tassista rumeno accusato di stalking che sta per farsi sciogliere nell’acido. No. Ho posato il monitor e, visto che sono al pc, scrivo un post.

Sono nauseato da italiano, padre, persona adulta, cittadino, giornalista e anche da casellante. Quando quella del Tg1 guardando in camera – quindi guardando noi – dice che sulla vicenda c’è eccessiva pressione mediatica, e lo dice tenendo in mano un microfono, facendosi inquadrare davanti alla casa di un presunto assassino, ripresa da un cameraman assistito da almeno un paio di tecnici, a pochi metri da un pullman regia e da un enorme padellone puntato verso Hotbird o il cazzo che è, ecco, in quel preciso istante tutti gli italiani di buon senso dovrebbero alzarsi e urlare fuori dalla finestra qualcosa, tipo quella scena di Quinto Potere, urlare un basta, un vaffanculo, un porcatroia, un qualcosa che segni il territorio, una barriera  vocale e concettuale contro la sbobba che ci propinano, il lavaggio del cervello che ci fanno, la centrifuga in cui cercano di metterci tanto da non farci più distinguere un Verissimo da un Tg, una storia vera da una fiction, l’assassinio di una ragazza di 15 anni da un reality americano sugli assassini di ragazze di 15 anni.

Basta. Basta!

Basta sentir chiamare per nome questi mentecatti, Michele, Cosima, Sabrina, ma chi cazzo sono? Ci avete mai mangiato la pastasciutta? Sono i buoni o i cattivi? Quanto share vi rendono, quanti minispot vi fruttano? E’ per questo che li chiamate per nome? Sono vostri colleghi, vostri soci?

Poi c’è il moralismo un tanto al chilo. Servizi scandalizzati per i turisti dell’orrore. E chi ce li manda là? Provate a non dedicare la solita oretta quotidiana ad Avetrana, e vedrete che la gente tornerà tranquilla all’Esselunga.

Leggo di ministri che se la prendono con la Gabanelli, direttori generali che multano i Santori e non firmano i contratti dei Saviani. Ma certo: l’importante è che Michele faccia vilipendio del cadavere nudo della nipote, l’importante è che Sabrina sia compatibile con lo strangolamento della cugina. Di tutto il resto – di un paese che va a rotoli, scientemente – chi cazzo se ne frega?

Dopo 10 minuti di Avetrana, 5 minuti se ne sono andati per la notizia di un vigile che ha multato il sindaco. Perché bisogna dire che c’è eccessiva pressione mediatica e nel contempo farla, non dire una sega di Antigua ma fare il culo alla Gabanelli, e poi bisogna trovare sempre un minutino per consentire a Quagliarello di guardarmi fisso e dirmi cosa devo fare. Non mi avrete mai, pezzi di merda.

avetrana01G.jpg
HORRORultima modifica: 2010-10-19T01:51:00+02:00da admin
Reposta per primo quest’articolo