ESCORT

LA DONNA MASCHERATA

Sono ormai giorni che non mi do pace. Avvenimenti calcisticamente squassanti (Morosini) o comunque tristi (Petrini) mi hanno un po’ depistato rispetto a una questione che ho tenuto in caldo e che ora vado ad affrontare a mente un po’ più fredda. E cioè:

la ragazza del bunga bunga mascherata da Ronaldinho.

Ecco, mai come in questo frangente ho rimpianto il Cynar da circa otto anni latente tra me e un milanista di senno come Bisax. Perchè su questo argomento mi piacerebbe molto avere il parere di un milanista. Ma no, aspetta, non il parere. Il sentimento, ecco. Sì, il sentimento. Vorrei sapere come ci si sente quando si viene a conoscenza che il padrone della propria squadra riempie regolarmente il lussuoso seminterrato nel suo arci-villone di amici eleganti e troie di propensione e, al colmo del climax, ne costringe una a mascherarsi da giocatore famoso. Da “tuo” giocatore famoso. Ecco, come ci si sentirà?

Perchè ho anche provato, non riuscendoci, ad ambientare all’Inter una cosa del genere. No, è impossibile. Noi queste cose non potremmo farle. Moratti, nel giardino di Imbersago, potrebbe al massimo organizzare una pesca di beneficenza con grigliata e mettere Samuel e Cambiasso col grembiulino a servire l’asado. Noi non abbiamo nessuno che, col viagra nella pochette, metterebbe su uno spettacolino lapdance con una ragazza vestita da Recoba.

Ma poi: avete presente Ronaldinho? E’ (è stato) un giocatore meraviglioso, e fin qui niente da dire. Ma è orripilante. Quei denti in fuori, quella faccia grottesca, quel sorriso da paresi, quei capelli squinternati, quel look da rapper della bassa, quel bongo sempre in mano, bongo bongo, bunga bunga. Ronaldinho è una macchietta, è una specie di maschera come potrebbe essere Brighella o Balanzone. “Da cosa ti vesti, da Pulcinella?” “No, da Ronaldinho” “Ah, bravo”. Ronaldinho è l’anti-sesso. C’è qualche donna qui dentro a cui Ronaldinho fa sangue? No, se c’è si palesi e ce lo spieghi, tecnicamente.

Ora, raggiunta questa certezza – Ronaldinho esteticamente fa cagare – provo a immaginarmi nella tavernetta da 300 metri quadri di Arcore. Sono lì bello spaparanzato e già un po’ teso tipo Topolanek e arriva la Minetti vestita da Sister Act, e fin lì posso anche vederci un perché (e anche un altro perché: perché è consigliere regionale della mia regione una che fa la lapdance vestita da suora?) (mi sono risposto da solo), e mi immagino lì in maniche di camicia, il pacco crescente, la cravatta intorno alla fronte mentre batto le mani a ritmo e canto A E I O U Ypsilòn. Ma se a fare evoluzioni intorno a un palo arriva una non meglio precisata figa vestita con la maglietta del Milan e con la maschera di Ronaldinho sulla faccia, a me potrebbe venire un coccolone. Roba da ricompormi in un nanosecondo, andare da Emilio Fede e dirgli: “Scusa, vado a cambiare il disco orario” e darmela a gambe.

La faccia di Ronaldinho, la maglia del Milan, il corpo di donna. Un mostro.

E quindi, quando rompeva i coglioni all’allenatore perché Ronaldinho giocasse sempre e comunque, Silvietto nostro aveva dunque un doppio fine? Vedere Ronaldinho in campo e pregustarsi la replica nel privée, sostituendo ai garretti carioca una stacco di coscia puttanesco di Cesano Maderno? Quando dice che ha sempre in mente il Milan, intende questo? Certo che il calcio è proprio alla canna del gas. Non solo non ci sono più bandiere, ma una maglia da titolare serve soprattutto alla lapdance.

ronaldinho14.jpg

ESCORTultima modifica: 2012-04-18T19:05:00+02:00da admin
Reposta per primo quest’articolo