LIBERTA’ D’OPINIONE

NON SIAMO TUTTI SALLUSTI

Io di mestiere faccio il giornalista e non scendo in piazza manco per il cazzo per Sallusti e Farina. Sono un pezzo di merda? Può darsi. Ma #siamotuttisallusti è una semplificazione che non mi appartiene. Non siamo tutti Sallusti e non siamo tutti Renato “Betulla” Farina, sono sicuro che non sia così in generale e per quanto mi riguarda ci tengo a sottolinearlo con il pennarellone indelebile. Io, un Roberto qualunque, tessera numero tot dell’Ordine dei giornalisti elenco professionisti, un puntino nel mare dell’informazione, non sono nè Sallusti nè Farina. Non ho il loro talento, non ho la loro popolarità, non ho i loro soldi, non ho la loro faccia di bronzo,  non ho i loro ideali, non ho i loro scheletri negli armadi. Io non sono Sallusti nè tantomeno Betulla, sono un’altra cosa. Mica detto per forza: migliore. Ho detto: un’altra.

Sul dibattito di questi giorni – la galera per Sallusti e, sullo sfondo, un sacco di nobili questioni, o meglio, direi questioni di ovvia nobiltà – ho già organizzato il mio personalissimo stralcio. La libertà di stampa e di opinione non va messa in discussione, chiaro. Una legge che manda in galera un direttore di quotidiano per omesso controllo (anche solo per il fatto che è impossibile controllare riga per riga un giornale quotidiano, neanche Mazinga ce la farebbe) è un’assurdità totale, e va bene. Parliamone, dibattiamo, manifestiamo, io ci sono. Ma più in là, io non ci sono. Mi sono fermato molto prima.

1) Per me, mobilitarsi per il pacchetto libertà di opinione + legge sbagliata + Sallusti + Farina non è un’opzione realizzabile. Sarebbe come se qualcuno mi dicesse: dai, mobilitiamoci per il calcio + fair play + Doni + Beppe Signori, che mi stanno pure simpatici e sono dei grandissimi interpreti del loro sport, ma per loro non si mobiliterebbe neanche l’unghia del mio quinto dito del piede sinistro (quella che mi salta a ogni maratona e poi mi ricresce, un piccolo miracolo da Superquark).

2) Sallusti paga forse il suo essere di destra, paga forse il suo essere manifestamente scherano, paga sicuramente il suo essere una delle cinque persone più antipatiche d’Italia. Paga, nel caso specifico, l’aver fatto scrivere un articolo immondo e indifendibile a un giornalista radiato, ex uomo dei servizi e oggi parlamentare Pdl grazie al Porcellum (a proposito: non è che avevate bisogno di qualche altro argomento a sfavore di questa vomitevole legge di pura merda?). Far scrivere un articolo a Farina sotto pseudonimo, caro Sallusti, un articolo che stravolge la realtà dei fati e arriva a conclusioni putride e violente,  non è “omesso controllo”, e io non scendo in piazza a difendere la libertà di stampa e, contestualmente, delle mascalzonate a mezzo stampa.

3) a proposito di mobilitazioni e di scendere in piazza, non posso nemmeno far finta di dimenticare che i giornali come quello di Sallusti, e i giornalisti di questi giornali, da anni si sono tirati fuori dalle lotte sindacali di categoria, cioè non scendono in piazza. Per sintetizzare: negli ultimi anni io – giornalistucolo di provincia – scioperando ho perso giorni di stipendio a mazzi per protestare contro i continui mancati rinnovi contrattuali, mentre Sallusti e quelli come lui andavano a lavorare e magari si beccavano anche i premi di produzione per aver venduto carrettate di giornali mentre gli altri non uscivano. Io ho scioperato e perso giorni di stipendio per far rinnovare il contratto ai giornalisti di Sallusti. Stavolta sono io a restare al calduccio, bello mio (belli miei).

Quindi non siamo tutti Sallusti. Io non lo sono neanche un po’.

sallusti.jpg

QUESTO è l’articolo incriminato del ticket Sallusti/Farina

QUESTO è il citatissimo e illuminante articolo di Robecchi che spiega tutto

QUESTA è l’Amaca di Michele Serra

QUESTO è un punto di vista diverso (Facci)

LIBERTA’ D’OPINIONEultima modifica: 2012-09-27T15:39:10+02:00da admin
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