INTER-BOLOGNA 3-2 dts

TIM BURTON CUP

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La Tim (Burton) Cup è una competizione calcistica caratterizzata dalla presenza di scene ed eventi finalizzati a suscitare nello spettatore emozioni di orrore, paura e disgusto. Le trame solitamente vedono la presenza dell’ignoto in senso spesso ostile (come forze, eventi, personaggi del male o di origine soprannaturale) nel mondo di tutti i giorni. Nella rappresentazione di questa sera, per esempio, gli elementi contrassegnati dall’orrore e della paura (l’attore uruguagio Alvaro Pereira) e dal disgusto (il tesserato Ayrton Embarazado Fittipaldi Cicero Moreira, detto Jonathan) sono emersi scenicamente in maniera impeccabile finendo per caratterizzare l’intero spettacolo sportivo alla Scala del calcio.

La competizione in oggetto è dedicata a Tim Burton, uno dei registi cardine del cinema gotico, che offre una versione cupa della vita descrivendone gli aspetti più oscuri e misteriosi (del tipo: perchè mai abbiamo comprato Jonathan?). Elementi ricorrenti del cinema gotico sono creature come vampiri, zombie, lupi mannari, fantasmi, demoni e terzini sudamericani orribilmente mascherati. Storie e personaggi provenienti dalla letteratura, specialmente dai romanzi gotici, sono diventati molto popolari ed hanno ispirato molti sequel e remake. Tra questi sono da ricordare Frankenstein, La Mummia, Dr. Jekyll e Mr. Hyde, Branca e Ausilio, L’Uomo invisibile, Javier Zanetti, Dracula e Bedi Moratti.

Non di rado i film horror sono debitori di altri generi, in particolare il cinema di fantascienza, i film fantasy ed i thriller. Un tipico caso di thriller (ma anche fantasy) (e forse anche fantascienza) è Inter-Bologna di Tim Burton Cup. Andata in vantaggio di due reti a zero, la squadra nerazzurra si faceva rimontare dai rivali felsinei e rischiava anche una grave e imprevedibile disfatta, salvo poi realizzare la segnatura vincente appena prima che calasse il sipario.

Personaggi e interpreti principali:

Alvaro Pereira. Creatura mostruosa e velocissima, caratterizzata dalla tipica spaventosa maschera nera e da due labbra deformi, si prodiga in lunghe corse sulla fascia sinistra. Bellissima e suggestiva la scena in cui, colpito al viso e già offeso al naso, Alvaro Pereira ha iniziato a perdere litri di sangue dalle Grandi Labbra.

Javier Zanetti. Creatura immortale e dall’età indefinita, gladiatore moderno che si nutre di asado e centrocampisti avversari, Javier (il cui volto è caratterizzato da zigomi sporgenti e capigliatura indeformabile) compie un’impresa eroica e rischia di segnare il gol della vittoria, impresa che non gli riusciva da 247 anni.

Jonathan. Erede di Quasimodo, inviso alla propria gente, si produce in giuocate dannose per sè ma non per gli avversari, che lo ammirano per il coraggio.

Agliardi. Erede di Icaro, si lancia il volo a prendere palloni o, alternativamente, a non prenderli. Nella scena madre finale, sviene per l’emozione mentre guarda il pallone planare lemme sulla testa di The Little Frog, corazziere avversario marcato male e grato per tanta attenzione.

Cassano. Il Fante butterato, uomo di genio e di maniglie dell’amore, ama stupire e prendere decisioni inattese. Un perfetto interprete del gotico.

Palacio. Essere deforme – una cordicella gli fuoriesce dal cranio, tipo campanella d’allarme per la vasca da bagno – ma astuto e sgusciante, fa la gioia dei propri ammiratori mettendola ogni volta che può.

Guarin. Creatura della fantasia, metà uomo e metà catapulta, ama uccidere i nemici a colpi di pallone scagliati con violenza immane. La componente fantastica del suo operato fa da contraltare creando un mondo di fuga, ma al tempo stesso ignoto, e quindi spaventoso. Per gli altri. Per noi no, per noi è poesia. Gotica.

(nella foto sopra: Alvaro Pereira)

INTER-BOLOGNA 3-2 dtsultima modifica: 2013-01-16T01:17:23+01:00da admin
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