INTER-LIVORNO 2-0

QUEL PASSETTO IN PIU’

Nel fottuto mese di novembre, causa strafottuta pausa per la strafottutissima nazionale, l’Inter giocherà in tutto tre partite, e al giorno 10 di queste tre partite ne ha già giocate due (da qui al 30 novembre, questo intendevo sottolineare, ne giocheremo una. Una sola in 20 giorni. Ma è vita?). Si, occhei, gli infortunati, le idee da riordinare, eccetera eccetera, sì occhei. Ma stavolta è una mezza iattura. Perchè nel mini-ciclo che ha preceduto il vuoto pneumatico di novembre, un mini-ciclo fatto di 4 partite in 15 giorni, tra il 26 ottobre e il 9 novembre, noi siamo stati tra i migliori, compresa la maledetta partita di Bergamo, e forse sarebbe stato meglio proseguire nell’inerzia di questo buon passo. E invece no, dannazione, ci fermiamo ad assistere alla solita diaspora, compreso un giuocatore che da noi non mette piede in campo da due mesi ma per la sua nazionale è abile.

Comunque, nel mini-ciclo di queste quattro partite (per noi Verona, Atalanta, Udinese e Livorno), la classifica delle prime sei è stata la seguente:

Juventus 12
Inter 10
Napoli 9
Fiorentina 9
Roma 8
Verona 6

I maledetti gobbazzi – che, ricordo, hanno già in tasca la qualificazione per gli ottavi di Champions – hanno sfruttato il mini-ciclo favorevole di 3 partite in casa e 1 fuori:  con Genoa, Catania, Parma e Napoli hanno fatto 12 punti, segnato 10 gol senza subirne e rimontato 4 punti alla Roma. Eh. Dietro la rovina del calcio italiano i migliori siamo stati noi: 2 in casa e 2 fuori, 10 gol fatti e 3 subiti, 1 punto rimontato al Napoli e alla Fiorentina, 2 alla Roma, 4 al Verona che per una giornata ci era stato davanti. Anche da questi piccoli particolari si nota quanto costi buttare nel cesso punti “quasi” fatti come a Bergamo. Ma questo era chiaro anche senza fare le classifiche avulse.

Alla quarta di queste quattro partite siamo arrivati un po’ con la lingua fuori, o comunque con le idee più confuse del solito. Nel giro di una settimana abbiamo fatto la partita forse migliore (Udine) e la partita forse peggiore (Livorno), accomunate però dall’unica cosa che interessa (i tre punti). E volesse il cielo che, dopo le pessime esperienze di Cagliari e Bergamo (più Torino), l’Inter abbia imparato anche a portare in porto le partite con meno lustrini, frizzi e qualche lazzo. Ora che la zona Champions è tornata a portata di mano, mi sarebbe piaciuto vedere a che punto si è situato il nostro tasso di cinismo. E invece no. Adesso bisogna lasciare spazio a Italia-Cecenia e Italia-Prussia (ho sparato a caso, manco so con chi giochiamo) e ci rivedremo tra due settimane di nulla. Noi andremo a Bologna, tutte le altre hanno un turno mediamente più facile: nel suo piccolo, sarà un altro bell’esame. Viva l’Inter.

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