SPAGNA-ITALIA 4-0

TI-TIC E TI-TOC PATATRAC!

Più che la vittoria agli Europei, sognavo la fine del ti-tic e ti-toc come registro calcistico. Speravo che ormai il mondo, dopo quattro anni di Spagna e di Barcellona, avesse preso le contromisure alla tattica mortale del controllo palla più enculada, che è un bel vedere finchè ti stufi, è un bel gioco ma dovrebbe durare poco, come uno di quei dolci buonissimi ma – appunto – troppo dolci, che alla seconda fetta sei già alle corde. In fondo i tempi mi sembravano maturi: a Danzica ne eravamo usciti bene, la Croazia aveva preso gol nel finale, il Portogallo nemmeno quello. Loro non mi sembravano granchè brillanti. Anzi, spesso molto noiosi. Mi ero illuso che fosse ormai facile, quasi elementare, imbrigliare in qualche modo questi insopportabili spagnoli, e da questa condizione tentare di punirli. Non mi sarebbe dispiaciuto se a matare la Spagna fosse l’Italietta di Prandelli, caruccia e volonterosa, a tratti bella e travolgente, insomma una sorpresa per tutti, noi per primi.

E invece no. Curioso che 21 giorni fa, alla viglilia della prima Italia-Spagna, l’atmosfera fosse “stasera ce ne danno 4” e il risultato superiore alle più rosee attesa, mentre stasera tutti più o meno speravamo di farcela e invece, accidenti, ce ne hanno fatti 4. Perchè non rimettere in campo la squadra nello stesso schema che tre settimane prima aveva fermato gli spagnoli? Perchè far giocare il meno in forma di tutti (Chiellini)? Perchè Thiago Motta gioca nell’Italia? Vabbe’, nel mentre della nostra inconcludenza gli spagnoli facevano cose molto basiche. Tipo rompere sistematicamente le palle al nostro migliore, Pirlo, che se ha spazio per muoversi e pensare sa essere letale, ma se ha il fiato addosso fa quel che può. Intorno sembravano tutti stanchi. Occhi spenti dopo il primo gol, non bene.

Peccato. Peccato lasciare il terzo trofeo di fila alla Spagna, che ha fatto addirittura a meno delle punte, una specie di sberleffo al calcio europeo. Poi però ti accorgi che hanno ragione loro. Un gol preso in sei partite, beh, complimenti. Per fortuna faticavano a farli, i gol, sennò sarebbe stata una passeggiata clamorosa. E adesso Casillas – campione di Spagna e d’Europa – Pallone d’Oro, oppure Xavi o Iniesta, l’è istess. Come dura poco la gloria. Da stanotte Pirlo è tornato vecchio, Balotelli nero e presentuoso, Cassano butterato, Buffon tabaccaio. Prandelli, riparti da qui. Ci aspettano altri due anni di qualificazioni, incastonate in quelle pause-nazionale che rendono tanto felice il tifoso medio. Stay hungry.

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SPAGNA-ITALIA 4-0ultima modifica: 2012-07-02T02:25:51+02:00da admin
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