FUSIONI

SOSTIENE PAOLILLO

La proposta di Paolillo – in questa intervista a Tuttosport – di fondere Inter e Milan in un’unica squadra è molto interessante. Patologicamente, intendo. Rabbrividisco al pensiero che fino a non molto tempo fa Paolillo, che teorizza questa simpatico escamotage per rendere competitivo il calcio milanese, si sia occupato dell’Inter ai massimi livelli societari. Paolillo ragiona in termini di business e di potere economico: che da cent’anni ci siano milioni di persone che tifano con cognizione di causa nerazzurro o rossonero, e vedrebbero la fusione come uno stupro sentimentale e concettuale, ecco, che gliene frega a Paolillo? “E’ meglio per i tifosi avere una nuova entità che può essere altamente competitiva in Europa oppure restare con due squadre che sono molto meno competitive rispetto a un tempo?”. Non so, Paolillo. E tu che ne dici?

Vabbe’. Ma la frittata è fatta. Internet e i social network, come sappiamo, sono il nuovo flagello universale. Il nostro ex dirigente ormai ha fatto l’uovo e la sua stravagante proposta ha provocato un devastante effetto catena in tutto il mondo, dove il problema si presenta più o meno negli stessi termini: se separati non vinciamo un cazzo, perchè non ci fondiamo? Massì, fondiamoci. Eccitazione diffusa. Il dibattito, nel giro di poche ore, è decollato. E nell’intero globo terraqueo il seme sparso da Paolillo ha subito attecchito. Inter e Milan non si fonderanno mai, ma in altre città si sta già lavorando alla creazione di nuove, potenti e formidabili squadre ibridi.

Torentus. Da alcuni anni si sta trattando nel sottobosco torinese alla creazione di una nuova potenza del calcio. Le piccole incrostazioni di resistenza, soprattutto in ambiente granata, starebbero per essere soppresse con l’uso di armi chimiche. Bella la divisa sociale: maglia a strisce verticali bianche e granata, pantaloncini neri, calze tipo Nba anni ’70 con il numero 31 stilizzato sul culo di un toro infuriato.

Loma. Per sdrammatizzare la clamorosa decisione di fondere Roma e Lazio, le due società hanno deciso di mutuare la formula del famoso striscione di Pechino (Loma melda) e iniziare così un percorso comune con il sorriso, in attesa che le squadre di puncicatori dell’una e dell’altra squadra uniscano le proprie lame in un maestoso e tagliente connubio. Bella la divisa sociale: maglia giallorossa con grossa banda biancazzurra, pantaloncini bianchi, calze a strisce gialle, rosse, bianche e azzurre tipo Gallo.

Porno. Anche il sodalizio tra Pisa e Livorno inizia con una nota di allegria. Alla presidenza verrà designato Mario Cardinali, direttore del Vernacoliere. Le partite verranno disputate una volta a Pisa, una volta a Livorno e una volta su una piattaforma costruita a duecento metri dalla costa. Bella la divisa sociale: maglia bianca con un portuale livornese stilizzato appeso con una liana a una Torre di Pisa stilizzata, pantaloncini amaranto, calze nerazzurre.

Manchester United in the City. Nella leggiadra Manchester si sono rotti il cazzo di Barcellona, Real e Bayern e hanno deciso di unire i propri sforzi per diventare la squadra numero 1 dell’universo. L’operazione è iniziata con qualche problema, ma con un’abile operazione informativa sono stati tenuti nascosti i quattro giorni di scontri nelle periferie con diciassette morti e 180 feriti. Ora tutto fila liscio. La panchina – è in atto una significativa operazione nostalgia – sarà affidata a un cugino di Ferguson e a Mancini, l’ex di Roma e Inter. Bella la divisa sociale: maglia a brandelli rossa e azzurra, pantaloncini bianchi, calzettoni a pois.

 

Celgers. A Glasgow con grande letizia le due opposte tifoserie stanno osservando il dipanarsi delle trattative per un’unica grande squadra scozzese che se la possa giocare con le migliori. A parte il divieto di portare armi da fuoco e di parlare di religione negli spogliatoi, le operazioni preliminari sembrano svolgersi in sufficiente serenità. Non appaiono legati alle tensioni sportive i recenti casi di omicidio, cannibalismo e stupro etnico nelle periferie della vezzosa città scottish. Bella la divisa sociale: maglia a righe orizzontali bianche e blu, pantaloncini verdi, calzettoni color birra.

Corea del Centro. Il governo occidentale di Seul e quello realmente comunista del Piccolo Caro Leader sono scesi a miti consigli per formare uno squadrone che possa inchiappettare quei bastardi dei giapponesi e quei figli di puttana dei cinesi. La Corea del Nord ha ritirato le 245 testate nucleari disposte ordinatamente sui confini, mentre la Corea del Sud ha promesso che metterà le marmitte catalitiche e gli alzacristalli elettrici alle Hyundai destinate al mercato del Nord. Bella la divisa sociale: elmetto, maglia rossa con falce e martello e scritta “Coca Cola”, pantaloncini bianchi, calzettoni rossi con risvolto bianco.

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