TREBISONDA

(FR)ONDA SU (FR)ONDA

No, cioè, pensiamoci bene: e se fosse una fronda?

«Il mister è intelligente, non fa certo le sue scelte per rovinarsi, sta lavorando insieme a noi e se dopo un po’ di partite le cose non andranno bene credo che Gasperini cambierà qualcosa. Non so quanto tempo ci vorrà ma il gruppo sta cercando di fare il possibile per andare incontro alle idee dell’allenatore. Tornare al nostro solito modulo? Gasperini ha un’altra idea di calcio, ogni allenatore ha la sua ed è giusto così, speriamo di recepire presto quello che ci chiede perchè mercoledì esordiamo in Champions e sabato affrontiamo la Roma».

Non vuole mica rovinarsi (sì, voglio dire, anche a voi sembra un coglione?), se le cose non andranno bene credo che cambierà (ragazzi, preparatevi al peggio, sono cazzi), il gruppo sta facendo il possibile (cioè, noi saremmo anche una grande squadra se non avessimo l’allenatore del Genoa e del Crotone), lui ha un’altra idea di calcio (non vi dico le pirlate che ci chiede di fare), speriamo di recepire presto (non recepiremo mai, ci siamo rotti i coglioni)… A me l’intervista al Capitano di lunedì aveva dato qualche brivido inconscio e riletta adesso, appena umiliati dalla Trabisonda, getta una luce sinistra sulla partita. Incredibile? Forse. Ma del resto anche a noi ‘sta situazione appare incredibile, no? Tre sconfitte su tre partite ufficiali, aggiungici anche quelle con City e Chievo, aggiungici che diamo una pessima impressione generale (fisica, agonistica, motivazionale). E poi aggiungici un mercato non dico buono o cattivo, dico sconcertante, e aggiungici la clamorosa topica del caso Forlan… Noi, dai nostri divani, possiamo giusto toccarci i coglioni. Ma là dentro, in corso Vittorio Emanuele e alla Pinetina, che cazzo succede?

E se fosse una fronda? Se fosse un ammutinamento orchestrato dai ras dello spogliatoio, di fronte all’incapacità di adattarsi a uno nuovo schema e di fronte all’intransigenza (cieca e legittima al tempo stesso) dell’allenatore che in ossequio al suo ruolo ha cercato fin qui di cavare il sangue dalle rape, cioè costringere al 3-4-3 una squadra che non è adatta? Perché sarà anche il 14 settembre, e cioè prestissimo per tirare qualsiasi somma, ma ci sono ormai una serie di indizi che cominciano a costituire una pur labile prova. Da un mese (diciamo dopo il trofeo Tim) abbiamo fatto progressivamente cagare, ma cagare forte, prendendo gol a palate e dando scarsi segni di vita. Le ultime due partite sono di una disastrosità solare: a Palermo la pietra tombale sul 3-4-3 (non prendevamo 4 gol in campionato da 7 anni e mezzo, figurarsi lo shock alla prima giornata), e ora con il Trabzon un pallidissimo debutto del 4-3-3 o quello che era, senza mordente, senza luccicanze, in cui hai avuto delle occasioni di default perché gli altri erano il Trabzonspor sant’iddio, il Trabzonspor. E la difesa? Bel miglioramento: solo un gol preso. Su un solo tiro, però. In un’azione in cui gli altri hanno preso la traversa che balla ancora adesso, e in cui è trascorso un enorme lasso di tempo tra il momento dell’impatto sulla traversa e il momento del tiro dell’impronunciabile autore del gol.

E se fosse una fronda? Sotto gli occhi “sinceramente dispiaciuti” ma complici della società, che conscia di avere fatto una scelta sbagliata, perseverando diabolicamente, lascia alla squadra il compito di rosolare a fuoco lento il povero, solissimo Gasperini? Perchè in dirigenza pare abbiano anche altri cazzi a cui pensare, tra cui decidere chi fare fuori per il caso Forlan, una cazzata che costa alla società non solo sul piano sportivo: perchè a una squadra che ti cede un giocatore che non può fare la Champions chiedi lo sconto, e a un giocatore che non ti gioca la competizione più importante chiedi lo sconto. Fair play finanziario eccetera eccetera, e poi butti qualche milione nel cesso?

Uh, e non incominciate con le prostitute, eh? Fai cagare, prendi 4 pere a Palermo, ti fai uccellare in casa da una modesta squadra turca: cosa dovrebbero fare, dire che siamo in grande spolvero e che va tutto bene?

Inizio da tragedia. Temo che la prosecuzione non sarà delle più tranquille. Viva l’Inter, o quel che ne resta.

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