MILAN-BARCELLONA 2-0

MESSI A NOVANTA

Ammè mi ha fottuto Celtic-Barcellona. E’ stata una partita fake che mi ha completamente squinternato e squadernato le ultime due gufate: ho gufato la Juve contro il Celtic che pensavo fosse più forte del Barcellona e invece era più debole del Sassuolo, e ho gufato il Milan contro il Barcellona che pensavo fosse il Barcellona e invece era un calesse. Qual è la morale? Mai gufare? Mai guardare Celtic-Barcellona?

La colpa, andando alla fonte, penso sia del mio amicone Rod Stewart e del suo pianto sincero in tribuna mentre il suo Celtic traforava in contropiede un Barcellona a cui non fregava un cazzo della partita, del Celtic, della Scozia, del Regno Unito, del Commonwealth e di Rod Stewart. Ho pensato che aver vinto 2-0 col Barcellona fosse sufficiente per metterla in quel posto alla Juve, e invece no. Così come stasera ho pensato che il Barcellona, essendo il famoso Barcellona, avrebbe fatto il cazzo che voleva a San Siro. Nello specifico, si sarebbe probabilmente accontentato di fare un golletto e amministrare, oppure un pareggino senza colpo ferire, oppure quel che veniva purchè positivo in chiave ritorno. Il solito 99 per cento di possesso palla e via, verso la Catalunya.

Ma forse è giusto così. Il Barcellona e il barcellonismo hanno rotto il cazzo. Il mancato accordo con Sky ci ha tolto una visione regolare della Liga da cui probabilmente saremmo stati suggestionati. Le solite vittorie 8-2 con l’Extremadura o 7-3 con la Real Sociedad, “wow!”, poi qualche partitella un po’ meno scontata e poi il Clasico versione lotteria, che un golletto ci scappa sempre e vinci lo scudo. Diciamocelo una buona volta: ma che campionato è? Senza vederli tutte le settimane nella Liga ora li vediamo a spot in Champions, e questi spot sono a volte orripilanti. “La squadra più forte del mondo oh che squadrone diobono ma che squadra è ma li hai mai visti che roba che calcio Messiniestaciavi che delizia” in realtà sa anche far ca-ca-re. Basta fare un minimo di fajolada sulla linea dei 20 metri, stare lì senza addormentarsi ad assistere al Tiqui-taca e poi deflorarli in contropiede, dove si dimostrano un po’ pigri a seguire quegli sfigati degli avversari (tipo a Glasgow). Il Milan ha fatto l’Inter del 2010: formazione tutt’altro che difensiva, Maginot con ampia partecipazione di controcampisti e mezzepunte, distensione in avanti a perfezionare l’enculada. Copioni. Pagateci il copyright. Barboni. Vabbe’, però bravi. Sì, certo, il solito fallo di mano clamorosissimo, ma a far notizia è l’ignavia del Barça, non il furtarello del Milan. E poi ‘sti blaugrana un tiro in porta, nel dubbio, potevano anche farlo. Macchè.

Mi spiace che la lezioncina gliel’abbia impartita proprio il Milan, ma il Barcellona merita tranvate come questa ed altre ancora. In seconda analisi sono contento che il mio editore, amico e fratellone Michele Dalai abbia scritto per Mondadori il pamphlet “Contro il Tuqui-taca” uscito proprio ieri, giusto in tempo per beneficiare di uno straordinario spottone planetario che lo farà passare alla storia come il massimo esperto antibarcellonista. Me lo avevi già spiegato perchè odi il Barça, bro. Ma domani ti compro e ripasso la lezioncina. Così non penso alle elezioni e a Jonathan almeno fino a domenica, quando mi toccherà pensare a entrambe le cose, le elezioni e Jonathan.

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