RICORDI

UN ANNO FA (SOSPIRO) (A MANTICE)

Era mercoledì – l’ultimo di aprile -, c’era il Barcellona e c’era Mourinho. C’era anche l’Inter (sospiro a singhiozzo). Oggi farò le stesse cose di un anno fa. Mi recherò verso sera in una ridente (ehm) località della Bassa pavese in canottiera e pantaloncini (nerazzurri), parcheggerò il mezzo in modo che sia già puntato verso il ritorno, pagherò l’iscrizione, mi attaccherò il pettorale sui pettorali (non direttamente), mi riscalderò un pochino, mi schiererò alla partenza (sempre rigorosamente in fondo al gruppo) (non ho fai fretta), azzererò il Garmin, attenderò lo sparo, pum!, mi farò i miei sei chilometri e rotti a palla di corsa (a pallina, diciamo: faccio abbastanza cagare in questo periodo), arriverò intorno alle 20,30, mi infilerò direttamente in macchina senza salutare nessuno e correrò a casa – che dista 18 km – dove penso di arrivare intorno alle 20,50 (l’anno scorso alle 20,50 appoggiai il culo sul divano) (il Camp Nou brulicava, e anch’io brulicavo) (di sensazioni) per vedermi il Clasico versione export.

Sta finendo aprile e sta per comincire maggio. Sarà tutto un anniversario – il primo anniversario – di una serie di cose che chissà quando ci ricapiteranno (tutte insieme, intendo). Lunga vita all’Inter.

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