CANNAVO’

QUELLA CERTA GAZZA

Anche quando al comando c’era Cannavò, chi di noi non avrebbe voluto un’altra Gazza? Un pochino più cattiva, un pochino più vivace, un pochino meno istituzionale. La Gazza era la Gazza, ma ognuno di noi aveva il suo pochino da correggere (sempre di più, col passare del tempo e l’avanzare del delirio tv che ci ha spostato perso una visione molto reality e poco ragionata di ciò che vediamo e viviamo). L’avrei voluta anch’io un pochino più così e un pochino meno così. In una parola, un pochino – come dire – più ribalda. Non si è mai contenti, com’è giusto che sia. Quando Candido Cannavò è andato in pensione, avremo più o meno pensato che il tempo aveva fatto il suo corso e amen. Ma proprio lì abbiamo capito meglio chi fosse Cannavò: quando cioè ha lasciato la poltrona di direttore della Gazza, rimanendone editorialista e anima, ma non mettendo più il becco in certe scelte. Sei mesi e lo rimpiangevano di brutto.  Forse era più facile fare una certa Gazza in altri tempi, tra cui i suoi, quando il giornalista aveva il dovere primario della cronaca e il lettore il piacere di trarre solo da quelle pagine – senza la pay-tv, senza le duemila dirette, senza la spidercam, senza le centomila minchiate di oggi – il senso e il fascino di uno sport che vedevi e godevi a sprazzi, e molto leggevi. La Gazza era la bibbia, oggi è un giornalino che a volte ti si squaglia in mano e mette in prima pagina Montano che lascia la Arcuri. Siamo tutti molto più “fair”, oggi: la tv, lo sport, la Gazza e pure noi, ovvio. E allora ti spiace che se ne vadano questi vecchi signori, che sapevano ancora scrivere e comunicarti delle cose, che mettevano le loro antiche sinapsi al servizio di un mondo troppo moderno per essere bello. Bello in quel senso là, di certi odori, sapori, sudori, roba che oggi è tutta sintetica come la Cera. Un pezzo di Cannavò era comunque un pezzo da leggere, al di là di come la si pensasse e di quanto si valutasse fané la prosa e il pensiero del vecchio direttore. Ma poi ti rendevi conto che da lì comunque c’era da spremere roba. Oggi, che è domenica, fate zapping fino alle due di notte, fate questo esperimento. E poi ditemi se non vi mancherà un Cannavò.

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