INTER-CHIEVO 3-1

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI DIEGO

Meglio giocare con un centravanti vero in formazione, tantopiù se questo centravanti è Milito. Stop alla disamina tecnica della partita. Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, e cioè: com’è che una settimana fa volevamo esonerare Stramaccioni, sciogliere nell’acido Branca e Ausilio, chiedere un Tso per Moratti, rivendere Schelotto a tranci ai mercati generali, mandare al confino Jonathan* e stasera siamo a -1 dalla Champions?

* ipotesi comunque valida al di là di ogni sviluppo

Provo a spiegarlo in parole povere a chi si fosse distratto in queste prime 24 giornate di campionato. Anzi, sintetizzerei così:

questo è un campionato del cazzo.

Un campionato in cui la terza in classifica, la Lazio, ha perso un quarto delle partite (6), e in cui le tre squadre che seguono (Inter, Milan, Fiorentina) ne hanno perse addirittura 7, cioè quasi un terzo. Un campionato in cui la prima, la Juventus, ha cinque punti di vantaggio sulla seconda pur facendo sostanzialmente cagare da un paio di mesi. Un campionato che – se non fosse un campionato del cazzo – Roma e Napoli, che ospiteranno la Juve nelle sue prossime due trasferte, potrebbero riaprire i giochi nonostante dietro (Lazio, Inter, Fiorentina) si stia giocando a ciapanò da settimane e il Medrano – una spinterella qua, un acquisto elettorale là – sia appena tornato a galla dopo aver accarezzato la zona retrocessione. Tutto questo naturalmente non assolve le squadre del ciapanò (tra le quali spicca l’Inter recente), ma dovrebbe far considerare le cose del futuro prossimo senza troppi catastrofismi. Ragazzi, c’è una possibilità per tutti. Per dire: la Lazio ha fatto 2 punti nelle ultime 4 partite ed è terza; la Fiorentina ha fatto 4 punti in 6 partite ed è serenamente sesta, 2 punti dietro il magico Milan.

Ecco, Fiorentina e Milan, appunto. Le prossime due partite, con due volte il Cluj in mezzo ai coglioni. Quattro partite in 10 giorni che ci dovrano dire un sacco di cose, perchè dopo queste quattro partite sarà già marzo e a marzo non si può più essere nè carne nè pesce. A marzo in coppa si è dentro o si è fuori, a marzo in campionato si ha un obiettivo preciso oppure non lo si ha.

A queste quattro partite arriviamo un po’ in divenire, certamente non in forma smagliante ma almeno recuperando qualche pezzo importante. Soprattutto il più importante di tutto, l’unico elemento davvero insostituibile di tutta la rosa, Milito (è da luglio che invochiamo un vice-Milito: saremo mica tutti coglioni?). Il campionato del cazzo di cui sopra ci mette da un lato spalle al muro per tutto ciò che abbiamo buttato via, ma ci apre un’autostrada davanti per quelle che sono le prospettive: abbiamo fatto una sequela di cazzate mica da ridere, ma siamo quarti a un punto dalla terza. E allora? E allora resettiamo e ripartiamo. Anzi, per non doverlo scrivere una volta la settimana: questa operazione – resettare e ripartire, spegnere e riaccendere – facciamola regolarmente per le prossime 14 partite di campionato. E’ un campionato del cazzo, ce lo facciamo sfuggire così? Naaaaaa.

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