ROMA-INTER 2-1

PRENDIAMO ESEMPIO DAL GABON

La Coppetta è veramente spassosa. Cioè, tu cerchi di rilanciarla, e in effetti ti sbatti abbastanza e la riporti minimamente al centro dell’attenzione dopo anni di oblio e di mal sopportazione, ecco, diciamo che la rimetti in carreggiata, le dai visibilità eccetera eccetera, e poi? E poi calendarizzi un’andata e un ritorno di semifinale a tre mesi di distanza, una roba così ridicola che secondo me anche nel Gabon, nella competizione Coppa del Gabon, sono molto più seri. Tre mesi sono un’era geologica. Spiegatemi perchè Lazio e Juve se la fanno fuori in una settimana e noi dobbiamo aspettare tre mesi. Fra tre mesi non ci ricorderemo più un cazzo di questa partita e forse ci dimenticheremo addirittura di giocarla. Già me lo vedo Ausilio che il 17 aprile arriva in sede, stende la Gazza sulla scrivania e legge in prima pagina: “Stasera il ritorno di Coppa Italia”. Marco prenota il pullmam, Ramiro chiama i ragazzi, Beppe chiama Strama! Tuuuuu, tuuuuu: “Pronto, ciao, devo andare a Roma”. “Diobono Piero, non dovevamo andare all’Ikea?” “Domani, cia cia cia” tu tu tu tu tu… *

* (io per esempio mi sarò dimenticato che il ritorno si gioca a Milano)

Vabbe’. Restando a stasera: imbarazzanti per mezz’ora (Strama creativo tendente al dannoso causa probabilmente il complesso-Roma), poi meglio, poi addirittura bene nel secondo tempo in cui potevamo pareggiare tranquillamente. E mi sbilancio: la potevamo anche vincere. Grazie a lui:

Alvarez.

Ora, è arcinoto cosa pensi io di Alvarez, l’anello di congiunzione tra un calciatore talentuoso e una voce bianca dell’Antoniano, creatura mostruosa dotata di un solo piede e priva di scroto. Ho assistito incredulo agli ultimi venti minuti di partita, in cui ho pensato che qualcuno mi avesse messo del peyote negli orociok. Eppure, anche testimoni non drogati mi hanno assicurato che quello che ho visto è assolutamente vero: Alvarez che pressa, Alvarez che anticipa, Alvarez che fa a gomitate, Alvarez che ruba palla, Alvarez che spaglia un gol meraviglioso di 10 centimetri, Alvarez che fa due dribbling a rientrare tipo Spillo Altobelli e colpisce un passante che gli toglie un meritato gol.

Praticamente: ha fatto più roba in venti minuti che nelle precedente venti partite.

Razionalmente, questo dovrebbe farmi incazzare. In realtà, perchè prendersela? Ora che l’olandesino è andato a farsi dei bagni turchi, potrebbe anche darsi che uno tra Alvarez e Coutinho – incredibile dictu – possa (rumore di tuoni) servirci. I due giocatori più incompiuti del decennio potrebbero contendersi un posto in squadra, nella zona del campo che a loro piace e in cui invochiamo qualità e fantasia, le loro uniche doti – sul fisico, stendiamo dieci piani di veli pietosi -. Massì: visto che evidentemente mi hanno drogato, perchè non abbandonarmi a questi pensieri lisergici?

Quanto ci servirebbe un Alvarez del genere, invece di qualche pippa strutturale, o di qualche giocatore stravolto, o di qualcun altro costretto a ruoli non suoi. Naturalmente, non mi giocherei un euro sulla possibilità di rivedere Alvarez replicare a breve una mezz’ora di tale qualità. Che poi è il problema di questa Inter, capace di tutto e di più, anche di affidarsi ad Alvarez. Uomo oltremodo sfigato: avrebbe bisogno di continuità, solo che il ritorno è fra tre mesi. Fra tre mesi magari la Roma viene sciolta per decreto presidenziale e noi andiamo in finale. Che cazzo ne sappiamo noi di quello che può succedere in tre mesi? In Gabon sono più seri. E in Gabon Alvarez vincerebbe il Pallone d’Oro del Gabon, ci scommeterei un euro.

P.S.: da come si sono messe le cose, è evidente che ci serve un vice-Rocchi. Moratti, metti mano al portafoglio.

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