LAZIO-INTER 3-1

SPEGNERE E RIACCENDERE

Vabbe’ dai, abbiamo giocato un po’ a crederci – non costa nulla, del resto -. Due probabilità su 27 di arrivare terzi, più o meno le stesse di arrivare quarti (e forse, se non ho capito male, bisognava comunque aspettare la finale di Coppetta). Le nostre speranze vere erano finite a Parma e, più in senso lato, a Novara, Lecce e via discorrendo, lungo la Via Crucis di questa stagione. Ecco, magari si poteva arrivare quinti invece di sesti, posizione che invece ci costringerà a giocare due turni andata e ritorno di preliminari in agosto, con tutto ciò che ne consegue. E ammesso che poi la classifica finale del campionato sia davvero questa, ancora al netto di eventuali penalizzazioni. Ma questo non importa. Trovo che il sesto posto sia fin troppo per una squadra che ha perso 14 partite e ne ha vinte 17, meno della metà di quelle giocate. Trovo che arrivare sesti sia un miracolo per una squadra che ha subito 55 reti, 35 più della Juve, cioè un gol a partita più della Juve, e la cui differenza rti sia più 3 (roba da matti. Juve più  48, Milan più 41, noi più 3). Un bilancio che ci porta molto indietro negli anni e che comunque – considerate, appunto, le 14 sconfitte, che sono uno scandalo – ci portano a considerare un sesto posto e la qualificazione a una competizione europea come il gentile omaggio di un campionato osceno: osceno per lunghi tratti  in generale, e osceno il nostro. Finiamo con 26 punti di distacco dalla Juve e con due punti di vantaggio sul Parma. Ecco, appunto: fermiamo i ragionamenti sul passato, fissiamo questa fotografia e non pensiamoci più.

Ora conta soltanto quello che accadrà nelle prossime ore. L’Inter non ha solo bisogno di fare F5, ma deve spegnersi e riaccendersi. Questa maledetta stagione – figlia dei nostri errori, mica di chissà quele complotto plutocratico – può essere preziosa per ricordarsi quelle sette/otto cose da non fare mai più. Rinnovo la mia personalissima richiesta: 1) Ufficialità a strettissimo giro sul nome dell’allenatore; 2) Programmazione, con l’allenatore, della prossima stagione a cominciare ovviamente dal mercato: acquisti, ritorni, partenze; 3) Massima ambizione ma anche massima sincerità e massima chiarezza sugli obiettivi della prossima stagione. Noi non vediamo l’ora di ricominciare, cara Inter, e così speriamo di te.

 

allenatori.stramaccioni.branca.ausilio.paolillo.356x237.jpeg