LONDRA DAY #6

GLI ATLETI ANTIPATICI

Dopo gli Atleti di Cristo, si è fatta ormai strada nel mondo dello sport anche la casta degli Atleti Antipatici. Che poi deve essere il soggettivo effetto dell’età e della soglia del dolore del pubblico degli appassionati. Una volta tutti gli atleti erano simpatici di default. Oggi no: i mezzi di informazione ce li fanno conoscere a fondo, e in alcuni casi ciò non è bello. Per esempio: a 18 anni impazzivo per l’Italia che vinceva i Mondiali di Spagna, un’Italia molto juventina, eppure un’Italia che sentivo mia. Trent’anni dopo sono molto più selettivo e snob e, oltre alla Juventus nella sua accezione più lata, non sopporto l’Atleta Antipatico.

Federica Pellegrini (1 oro olimpico, 4 mondiali, 1 primato mondiale tuttora vigente) è un grande talento di una disciplina in cui dominano altre scuole. Quinti un talento che vale doppio, forse triplo, e chissà quando ce ne ricapiterà un altro uguale. Eppure, lo sappiamo, è antipatica. Pippo Magnini (2 volte campione mondiale nei 100 metri stile libero, no, voglio dire, il Bolt della piscina) è forte, bello, spaccone, guarda in camera mentre parla, è un aspirante divo tv e per di più si è fidanzato con la campionessa antipatica fregandola a un altro antipatico, quindi è iper-antipatico. Se gli antipatici vincono, diventano temporaneamente simpatici (tecnicamente: simpatici con riserva). Se perdono, restano antipatici con l’onore delle armi. Se fanno cagare, diventano molto ma molto antipatici. Per esempio, Pippo oggi è l’Antipatia fatta atleta: canna tutte le gare, eppure fa il culo ai compagni, fa il culo all’allenatore, fa il culo ai dirigenti, fa il culo a Twitter. Risultato: un enorme vaffanculo gli si è formato sopra la testa tipo nuvoletta fantozziana. Se l’Atleta Antipatico si impegna, diventa antipaticissimo honoris causa. E a vita, come certi senatori.

Poi, rimanendo al nuoto, esiste anche la Squadra Antipatica. Oltre ai due Antipatici titolari, sono spuntati gli Aspiranti Antipatici, i Piagnucolosi, gli Incazzati e – categoria non meno irritante – i “Per Me E’ Già Tanto Essere Qui”, quella categoria di atleti che si qualificano per le Olimpiadi e poi, a coronamento di quattro anni di duri allenamenti, fanno cagare. La squadra italiana di nuoto sarebbe da mandare in miniera senza distinzione alcuna e spero che finisca presto il nuoto per non vedere più alcun nuotatore italiano sottoporsi a interviste che fanno accapponare la pelle.

C’è poi l’Antipatica A Sorpresa. La Errani, per dire. Un tipetto tosto, alta la metà delle varie Ova, che inizia a vincere, arriva in due finali al Roland Garros perdendo il singolare e vincendo il doppio, eccetera eccetera. Dovrebbe essere simpaticissima, e invece è Antipatica. Ogni volta che apre bocca le scappa qualcosa di antipatico. Ha fatto tra l’altro un’Olimpiade antipatica. In singolare ha fatto schifo, mentre in doppio ha fatto cagare. Oggi, contro le Williams, sembrava una giocatrice di circolo. E’ uscita in lacrime, senza risultare per questo minimamente più simpatica. Voi mi direte: uh quante storie perché odia l’Inter. Beh, dite poco?

In questa sarabanda di Atleti Antipatici che non hanno cavato un ragno dal buco, allora lasciatemi innalzare un peana a Valentina Vezzali, interista eppure l’Antipatica per eccellenza

“Ringrazio tutti, ringrazio in particolare Gianni Letta per la telefonata”

che almeno vince, vince di brutto, fa la fenomena anche per prendersi un bronzo nel giorno in cui le giovani eredi la superano, vince la gara a squadra prendendosi il sesto oro alle Olimpiadi (più un argento e due bronzi) e ci regala per la quarta Olimpiade di fila un buonissimo motivo per sopportarla anche se è antipatica.

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(nella foto: il Balletto Antipatico. Avete vinto l’oro, avete stradominato, avete festeggiato? Bene. Giuro che al quarto balletto stavo per chiamare il Cio per farvi levare la medaglia)