BELEN

MERAVIGLIOSI

Se in questo momento atterrassero i marziani e il capodelegazione mi rapisse per farsi spiegare – in via del tutto informale – due o tre cose dell’Italia, io tra i tanti argomenti d’attualità (Marrazzo, Muro di Berlino, Minzolini, Ranieri, Santon) mi soffermerei soprattutto su uno:

Fabrizio Corona e Belen Rodriguez.

Tempo fa  feci della sana ironia sulla presunta ed estemporanea trombata tra Paris Hilton e Cristiano Ronaldo, congiunzione astrale tra due grandi utilizzatori finali del pene e della vagina, privi di cervello ma ricchi di talento. Ma anche l’incontro Corona-Belen, va detto, ha del prodigioso. E al di là di una quotidianità comunque sopra le righe, che possiamo divertirci a immaginare, può produrre effetti clamorosi come in effetti talvolta avviene. Ri-cito una metafora già sfruttata: se compri i Mentos e una Coca Coca light non hai nessuna conseguenza immediata, a meno che tu non infili i Mentos dentro la bottiglia di Coca light. Ecco, appunto.

Allora. Sabato Fabrizio Corona (a cui hanno ritirato la patente un numero tot di volte, come succede a certi camionisti con sprezzo del pericolo, eppure circola che è un piacere) (io, che non conto una sega, a momenti finisco nel braccio della morte perchè non avevo fatto la revisione) viene sfortunatamente colto nell’attimo di spingere la sua Lamborghini Gallardo alla velocità di circa 200 km/h in un tratto in cui il limite era di 80, vabbe’, i soliti fiscaloni. Si trovava, il nostro, in Svizzera (dove sono precisi, in effetti). I gendarmi lo fermano e gli fanno un culo così. Stanno per rimpatriarlo a piedi quando lui, però, paga la cauzione e si riappropria della sua Lambo, facendo ritorno al suolo natio in tutto comfort.

Il giorno successivo, domenica, l’altroieri, Corona si offre di accompagnare Belen alla Fiera del Tartufo di Montechiaro d’Asti, dove lei deve presenziare (in qualità di grande gnocca, I presume, oltre che di madrina) alla premiazione del miglior tartufo del Piemonte e fare bella mostra di sè dalle ore 11 alle ore 12.30 (un’ora e mezza, novanta minuti). Corona lancia la sua Lambo in direzione Piemonte, quando sfortunatamente incappa in una pattuglia dei carabinieri (bisogna dire che c’è un certo accanimento). “Documenti”. La patente di Corona chissà dov’è. Probabilmente in qualche segreta di una qualche prefettura, custodita in un forziere di cui qualcuno ha precauzionalmente buttato via la chiave. Al che il nostro Fabrizio esibisce la fotocopia del foglio rosa. Nemmeno l’originale: la fotocopia. Il carabiniere gli fa “Venga venga” e gli fa un culo così, tipo i gendarmi svizzeri.

Secondo me Corona e Belen, domenica mattina, tanto in orario non dovevano essere. Voglio dire: io magari mi alzo alle sei e mezza per andare a fare la mezza di Trecate, ma quei due lì ce li vedi a puntare la sveglia perchè devono andare ad Asti (mica Cortina o Porto Cervo: Asti)? La faccenda dei carabinieri, oltretutto, gli fa perdere un casino di tempo e Belen è lì che guarda l’orologio e comincia a rompergli i coglioni con storie tipo “caramba, estoy in ritiardo perdido, sangre y muerte”. Corona la carica sulla Lambo e riparte (con o senza patente, gli fa un baffo).

(c’è  una barzelletta simpatica sulla storia della patente ritirata. Allora: c’è uno che gli hanno ritirato la patente ma prende lo stesso la macchina. A un posto di blocco – che sfiga – la polizia lo ferma e gli chiede la patente. E lui gli fa: ve l’ho data ieri, l’avete già persa?)

La coppietta arriva a Montechiaro d’Asti che ormai è l’una passata. I tartufi li hanno già premiati, e tra gli stand c’è un sacco di gente che rumoreggia perchè – come biasimarla? – era andata lì non tanto per vedere i tartufi (who cares?), quanto il culo di Belen. Il cui bel visino occhieggia dai manifesti che punteggiano il paesino e mezzo Piemonte. Il sindaco e gli organizzatori sono su tutte le furie. E loro, i due senzapatente, cosa fanno?

Vanno a mangiare.

Evitano la rottura di cazzo di andare alla festa. Entrano al ristorante, mangiano, bevono e poi vanno verso il tartufodromo. Dove un po’ di persone, appena li vedono, li mandano affanculo e li maledicono fino alla quarta generazione.

Perchè racconterei questa storia ai marziani?

Spiego subito. Per l’ora e mezza in cui Belen avrebbe dovuto sbatacchiare le palpebre e premiare due tartufi, aveva pattuito con gli organizzatori un compenso di 9.200 euro. Novemiladuecento euro per un’ora e mezza. No, dico. Neanche Natalie e Brendona insieme con piste comprese. Neanche l’idraulico, diobono. La ragazza, tra l’altro, ci è rimasta male alla notizia che il Comune non voleva più sganciare una cippa.

“No, scusa, cabezon: si era detto 9.200 euro”.

Alla fine si sono mandati a cagare, come da copione. Il Comune non le pagherà il cachet, non le pagherà il ristorante e – riferiscono le agenzie –

(erano anni che volevo scrivere “riferiscono le agenzie”)

le farà anche causa per danno d’immagine: la madrina della festa che manco si presenta, del resto, non può pensare di sfangarla.

“sgeò@skph’s*sdjf§§ùdjfiç°^^=j$£%”, mi farebbe allora il marziano.

E io gli risponderei: “Povero il paese che ha bisogno di eroi ma è ostaggio di gente con la fotocopia del foglio rosa e paga 100 euro al minuto una figa che poi manco si presenta”.

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