INTER-VERONA 4-2

ELOGIO DELLA BRUTTEZZA

No, perchè certi traguardi si raggiungono nell’indifferenza generale e noi siamo fatti così, un po’ per indole e un po’ perchè non abbiamo quella copertura mediatica che farebbe risaltare un’impresa che non ha molti precedenti. Sì, perchè è facile vincere con Ibra che fa gol di tacco, di rabona, di scorpione, di uccello, di gluteo oppure con tiri da 150 all’ora da 25 metri di prima intenzione nel sette, uh se è facile caro Pe-es-sje. Provate voi invece a giocare un sabato sera con il 725 per cento di umidità, il caldo fuori stagione, la matricola terribile e

segnando solo gol brutti.

Il gol brutto è una categoria del pensiero. Perchè è gol, non c’è dubbio, vale uno, è valido, validissimo, ma non è bello. E quindi tu che fai? Accetti, ti adegui. Con absoluta nonscialàns. Come una bella figa, anzi no, come una brutta figa che però piace. Il Gabbianone tira al volo – sarebbe un gol bello – ma la palla incoccia in un veronese renitente alla respinta e si insacca nella porta dell’incolpevole Rafael. E’ gol brutto, ma è 1-0.

E te ne fotti.

Riponi dunque gli Orociok in frigo perchè non si squaglino con questa merda di caldo e non fai a tempo a vedere il raddoppio perché sei lì che chiudi il frigo e ti godi un refolo di frescura. E che cazzo. Dal replay evinci che non si capisce una sega del gol (quindi, perché dispiacersi di non averlo visto in diretta?), tiro di qui, tiro di là, rimpallo, la rete di gonfia, il gol è brutto, ma due gol brutti sono meglio di un solo gol brutto e fa 2-0.

E te ne fotti. Anzi, un po’ di piace.

No, perchè telefoneresti a Parigi per dire che qui si vive alla stragrande anche con gol brutti, perchè a noi piace così e non ci rompessero i coglioni con i gol belli, onanisti del calcio che non siete altro. Gli ospiti accorciano con un gol bello (tutto ciò è terribilmente snob), ma la tua squadra se ne impippa di un certo livello estetico del tutto inutile, diciamocelo, perchè sprecare energie a fare un gol bello quando senza volerlo

gaaaaaaaaaaaaa

ne segni tre brutti e vai sul 3-1? Tiro, palo, rimpallo, allineamento, proteste, sudore, peti, urla e vai sul 3-1. Bello. Cioè, brutto. Ma è bellissimo. Non c’è pathos, c’è una gran serenità. Il gol brutto non richiede impegno intellettivo. Dopo il tè caldo le squadre rientrano e su azione in area, in una mischia orribile per movimenti e contenuto tecnico, la tua squadra, l’inter, la Splendida, la Beneamata, infila il quarto gol brutto.

E qui va osservata una pausa.

Il quarto gol, brutto, è segnato da un giocatore oggettivamente brutto. E tutto ciò è bellissimo. Il brutto al quadrato. Orripilante e clamoroso. Adoro serate del genere, non sono neanche stanco. Adoro i gol brutti, perchè ti danno respiro. Ogni due-tre gol belli bisognerebbe segnare un gol brutto, sempre, per convenzione. Gli avversari si incazzano di più se tu fai gol brutti, e il rumore dei nemici – come sappiamo – è come un canto d’usignolo.

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