NOI E LORO

SENTO UNA MUSICA

«È vero, Galliani ci ha fatto ascoltare la musichetta negli spogliatoi – ha confermato Leonardo nel dopogara –. Per fortuna abbiamo un ambiente che ci permette di fare certe cose».

In che senso, un ambiente stereofonico? Un auditorium? Non ci volevo credere, e invece è vero. Invece di drogarsi come fanno un sacco di squadre, il Milan mette su la musichetta su iniziativa del vicepresidente esecutivo prima di entrare in campo e far finta di essere in Europa. Mi vengono in mente quelli che per trombare chiedono alla donna di turno di vestirsi da infermiera, oppure di dirgli le parolacce, oppure di frustarli. O quelli che ciulano la moglie pensando a Eva Mendes, o a quella del piano di sotto. Prima fanno salire Ronaldinho sul tavolino e poi gli dicono che è uno come gli altri, nello stretto giro di poche settimane. Prima dicono di avere grandi ambizioni e poi si impasticcano con la musichetta. Ho visto Leonardo in tv parlare come una macchinetta del suo Milan con un tono da promotore Mediolanum che a momenti spacco il televisore a testate.

Il nostro avversario è dunque la Juventus. Ma stare a parlare di queste cose il 21 settembre a 34 giornate dalla fine è come sentire la musichetta nello spogliatoio. Seghe. Ma proviamoci. La Juve è a punteggio pieno, Ferrara da quando allena ha fatto sei su sei eccetera eccetera. A parte l’inciampo con il Bari, che loro non hanno (ancora) avuto, stiamo procedendo per rette parallele. Due importanti vittorie in trasferta (loro Roma e Lazio, noi Milan e Cagliari, campo dove raramente passeggiamo) e gioco ancora un po’ così, ampiamente perfettibile. Noi non meritavamo a Cagliari, così come il Livorno meritava il 2-2 a Torino. Bruttarelli anche in Champions, entrambi, anche se in situazioni molto diverse. Diciamo che se ne riparla tra un mese o due, adesso è veramente inutile star qui a inoltrarsi nei massimi sistemi. Potrei mettere un link alla musichetta e invitare tutti a cliccarci sopra, pump up the volume. Dio mio, e poi mi dicono perché amo il podismo. Lo amo perchè non c’è bisogno di mettersi la Cavalcata delle Walchirie nell’i-Pod per legarsi le scarpe e scendere in strada. Il podismo è sofferenza e democrazia. Oggi, alla fine della Buccinasco Half Marathon, non trovavo più la macchina. Al di là del gommone vedevo una città sconosciuta e ostile, con un sacco di parcheggi tutti uguali. Poi l’ho trovata a mi sono sentito sereno, come Gattuso quando Galliani pigia il tasto play.

Tra l’altro – ma tenetevelo per voi – gira voce che Leonardo abbia le ore contate. Prendono Federico l’Olandese Volante.

Dee jay Dance pool.jpg
NOI E LOROultima modifica: 2009-09-21T01:09:12+02:00da admin
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