PAROLE (WORDS)

CHE CI AZZECCA

Leggo che un guardalinee, al processo napoletano su Calciopoli, avrebbe fatto una deposizione che in qualche modo tira in ballo l’Inter. In un processo in cui si tratta di gente che designava gli arbitri al telefono, li contattava tramite schede telefoniche estere ed esercitava su mezzo calcio professionistico un controllo di natura vagamente estorsiva, un guardalinee dice di avere ricevuto pressioni da uno che aveva a sua volta ricevuto pressioni da uno che avrebbe voluto che il referto sull’espulsione di Cordoba in Inter-Venezia dell’autunno 2001 (con relativa squalifica di due giornate) per uno schiaffo a Bettarini.

A parte che ha fatto bene. Cordoba, intendo.

A parte questo, bell’ammorbidimento: due giornate. Bella pressione per ammorbidire: due giornate. Mi sembra una prova a carico dell’Inter: come sappiamo bene, l’Inter a quell’epoca non contava una beata fava (vogliamo parlare di come finì quel campionato?). E a parte questo: vogliamo paragonare questa stronzata alla questione centrale del processo? Sarebbe come se a un processo di mafia (uno qualunque) un testimone dicesse:

“Settore nel 2001 ha preso una multa per divieto di sosta”.

Al che le reazioni sarebbero due. Una, quella normale (“E cosa cazzo c’entra, scusa?”). L’altra, che vedo già adottata da alcuni siti in rete:

“Scoppia il caso Settore”.

(sì, giuro: c’è già chi ha titolato: Scoppia il caso Cordoba)

Ma parliamo di cose serie. Domani c’è un Juve-Inter edizione svalutation, non per colpa nostra. E’ anche un Juve-Inter che rischiava di essere pericolosamente clamoroso, e che invece è preceduto da un clima sottotono creato ad arte (e con saggezza) dalla due società. L’Inter non parla, la Juve nemmeno. Il presidente della Juve scrive ai tifosi di starsene belli quieti (la lettera non sarà pervenuta agli scalmanati, del ku-klux-klan bianconero vabbe’, ma il messaggio era forte e chiaro). Il fantasma di Balotelli aleggia su questa partita, chiamando il pubblico di Torino (e, per esteso, quello di tutta Italia) a un esame di maturità. Riusciranno i nostroi eroi a rimanere calmi per novanta fottuti minuti, limitandosi ai vaffanculo consueti e non colorando (che giuoco di parole) gli epiteti di altri significati? Vedremo.

Lontano da Torino, agli antipodi dell’Italia geografica, il presidente triveneto del Palermo Zamparini si è però peritato di far sapere al mondo che “Balotelli è solo un giocatore antipatico a tutta Italia, me compreso. In campo assume un atteggiamento di una strafottenza e di un’antipatia folle. Se fa queste cose all’estero lo fischiano ovunque, anche i neri d’Africa”.

E così si continua ad alimentare l’excusatio: io Balotelli lo fischio e lo sfanculo per tutta la partita, ma non perchè è un negro, noooo, ma perchè mi sta sul cazzo.

Continuando così a far finta di nulla, sull’una e sull’altra cosa. Continuando a sdoganare il razzismo camuffandolo da normale inciviltà. Ma continuando a sdoganare, appunto, anche la normale (?) inciviltà, come se insultare sistematicamente Materazzi (indubbiamente bianco) o altri di altre bandiere (bianchi, beige o neri, l’è istess) sia comunque una pratica normale, e necessariamente da perpetrare in questi nostri stadi così stupendamente semivuoti, e in cui ti godi bellissime partite al freddo, nello stretto e con le caviglie tumefatte dal tornello che ti colpisce da dietro, dopo mezz’ora di fila davanti a un prefabbricato dove ti chiedono documento, stato di famiglia, richiamo dell’antitetanica, test Hiv e Modello Unico dell’anno solare precedente a quello della partita.

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PAROLE (WORDS)ultima modifica: 2009-12-04T14:59:00+01:00da admin
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