CICLONE VERONICA

RCS

(Rincorrere i Concorrenti e citare alla cazzo Settore)

Finire sulla Gazza è bello, ma finirci con una citazione molto parziale è meno bello. Ma ego te absolvo, Gazza: voi giornalisti avete l’esigenza della sintesi, e poi ieri in via Solferino dev’essere stata una giornata di merda, quelle giornate in cui il solo trovarsi in quello storico palazzo costituiva ragione di sfiga e di tormento, invece che di logico orgoglio, oltre che di eterno ringraziamento del Fato e del Culo.

Ora, proviamo a immaginarci il neo-direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli che in una mite domenica di inizio maggio, che poteva essere dedicata al riposo e alla consultazione dell’home-banking, scopre di buon’ora – lo immagino mentre qualcuno gli porta la mazzetta dei giornali su un vassoio d’argento, insieme a un croissant tiepido e a un flacone di Activia Bifidus Regularis – di avere preso un clamoroso buco da Repubblica e dalla Stampa.

“Veronica chiede il divorzio”

You know, sono quelle occasioni in cui senti lo spostamento d’aria (porte e cornette che sbattono) e i tuoi zebedei riportano quella sgradevole sensazione di provvisorietà. Volano telefonate come quelle di zio Peperone a Paperino, quando esce l’aria dalla cornetta oltre a moccoloni che rimbalzano anche dall’altra parte della strada.

“Veronica chiede il divorzio”

e il Corriere non ha un cazzo. Il Corriere: il giornale più importante d’Italia, il giornale di Milano capitale morale, il giornale di Milano città di Berlusconi e di Veronica, che ivi recitava quando il Berlusca la raggiunse in camerino per dirle, guardandole le tette, che recitava molto bene.

Il Corriere non aveva un cazzo neanche di Noemi, la ragazzina di Napoli che chiama Papi il nostro presidente del consiglio e lo invita al suo diciottesimo come fosse l’ultimo degli sbarbati, e lui ci va, santo cielo, ci va. E fanno due. Due buchi, due voragini nel giro di tre o quattro giorni, sull’unica notizia che gli italiani stanno leggendo in barba alla crisi, alla febbre suina e agli alibi di Alberto Stasi.

Non conoscendone ovviamente il minimo particolare reale e ufficiale, potrei però raccontarvi la domenica di Ferruccio De Bortoli e di Maria Latella, amica personale e biografa ufficiale di Miriam Bartolini in arte Veronica Lario, che però non ha saputo scrivere in tempo che

“Veronica chiede il divorzio”

Ecco: immaginatevi il direttore del Corriere che, di fronte a tutto questo sfacelo, va in ufficio, prende il telefono, chiama Berlusconi, si fa dire due o tre cose e scrive lui il pezzo. Scrive lui il pezzo. Fantastico: il Ferruccio che ti fa le analisi politico-economiche con i controcoglioni ridotto a fare il pezzo tipo Eva Tremila, giusto un po’ più paludato (il significato, per i 300 e passa giornalisti del Corriere, è inequivocabile: “Se aspetto che lo scriviate voi ‘sto cazzo di pezzo, muoio di vecchiaia al Parco Sempione”). Maria Latella, invece, me la immagino in una cella tipo l’abate Faria, dotata di attacco per il pc.

Quindi, ecco, capisco che alla Gazza abbiano risentito della cosa. Tanto che ieri pomeriggio

“Veronica chiede il divorzio”

era la terza notizia di sport, appena dopo il Milan e appena prima di Ranieri.

“Ranieri di Monaco?”

No, Ranieri della Juve.

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(nella foto Ansa/Alcatraz: un vicedirettore, due capiredattore e un paio di capiservizio del Corriere)
CICLONE VERONICAultima modifica: 2009-05-04T19:12:35+02:00da admin
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