LA TERZA STELLA

LEGA NORD TORINO

Berlusconi dice di essere il miglior premier degli ultimi 150 anni. Alcune troie di professione dicono di essere, o di essere state, la favorita o addirittura la fidanzata di Berlusconi. Diversi uomini politici dicono di non sapere che qualcuno gli ha comprato o ristrutturato casa. Altri uomini politici dicono che il tesoriere del proprio partito maneggiava i milioni, non rimettendoli in cassa peraltro, ma loro non ne sapevano nulla. Un intero parlamento ha detto che Ruby Rubacuori è nipote di Mubarak. Io al bar racconto regolarmente che mi trombo Scarlett Johannson, che appena può lascia il set e prende il suo bell’aereo e sbarca a Malpensa e poi si fa portare in taxi al GuglielMotel di Brembate dove affitta la suite per 4 ore. Una famosa squadra di calcio, che ha vinto 30 scudetti sul campo ma gliene hanno tolti (solo) due per note vicende oggetto di processi sportivi e penali, continua a dire che ne ha vinti 30 e non gli si rompa il cazzo.

Era ovvio, ovvissimo (si dice ovvissimo?) che la Juve non avrebbe aspettato molto a sventolare la bandiera con il numero 30 e ad appenderla nei posti più rappresentativi a sua disposizione, in attesa di decidere cosa fare con la maglia. Ma poi, perchè dico “non avrebbe aspettato” eccetera eccetera? La Juve sta continuando da mesi e mesi a comportarsi come la vittima del peggior complotto della storia e a rivendicare i suoi 29 (ora 30) scudetti vinti, incurante degli avvenimenti degli ultimi anni e di una sentenza che li ha condannati a restituire due scudetti viziati dai comportamenti di due terzi della Triade. Non si sono mai fermati, insomma, e la bandiera con il numero trenta è sola la banale e matematica conseguenza che, vinto lo scudetto, è stato fatto 29 più uno. Ma il numero virtuale (quello reale aumentato di due) è sempre stato nell’aria. Che differenza c’è tra ignorare le sentenze, contrattaccare con la bava alla bocca, fare ricorsi e controricorsi, comunicati e controcomunicati, e appendere una bandiera con il numero 30? Nessuna: è lo stesso disegno criminoso.

Si stanno ormai diffondendo leggende metropolitane su quel che succederà, su cosa la Juve cucirà sulle sue maglie e su cosa per reazione cucirà l’Inter sulle sue, in una escalation di cui non si conoscono ancora le proporzioni. L’articolo più chiarificatore l’ho letto sulla Gazza di ieri. Lo riassumo perchè è interessante.

Allora, com’è noto, fu proprio la Juventus a inventare la stella come segno di riconoscimento per la squadra che all’epoca – era il 1958 e il presidente era Umberto Agnelli, papà di Andrea – per prima aveva vinto dieci scudetti. Agnelli lanciò l’idea, ne parlò alla Lega (nel cui regolamento non c’era niente del genere, e niente continuerà a esserci, chissà perchè) che chiamò in causa la Figc che si espresse con un comunicato del maggio 1958 che fu ripreso dalla Lega nel luglio del 1958 che richiamò la precedente delibera della Figc che al mercato mio padre comprò. Ci fu insomma un pacifico rimpallo di delibere: la Federazione deliberò che le squadre vincitrici i 10 scudetti potessero fregiarsi di un “particolare distintivo” , la Lega riprese questa delibera specificando che il distintitivo sarebbe stato “una stella d’oro a cinque punte” e ri-specificando che il permesso arrivava dalla Figc.

Il punto importante è proprio questo: la delibera della Figc. Cioè, ci volle un atto formale per mettersi la stella. E ci volle un atto formale anche nel 1982 per mettersi la seconda, con la Juve che fece richiesta alla Figc e la Figc che accolse la richiesta della Juve.

Cosa farà dunque la Juve? Correrà il rischio di sottrarsi al parere della Figc? Che poi quella della terza stella, come dire, in sè è una cazzata. Ma tutto il resto no: a parte lo sgarbo istituzionale, cucirsi una terza stella vorrebbe dire fottersene bellamente di tutte le sentenze e di tutte le gravi decisioni assunte sul cosiddetto caso Calciopoli. Potrà mai prendersi, la Juve, un rischio così?

Avevo letto da qualche altra parte che anche con la Lega ci sarebbero sommi imbarazzi. Agnelli starebbe per entrare nel consiglio di Lega, e con che faccia si siederebbe a parlare con gli altri? Con la faccia di uno che, in barba alle sentenze e alla Storia, in barba al fair play e al senso sportivo, va in giro con un simbolo che non gli compete cucito sulla maglia? A tutto questo mi ero dato una risposta facile facile. E cioè: perchè, scusate, la Lega non ci ha governati per anni mandando in giro ministri con il fazzoletto verde, gente che andava alle manifestazioni ufficiali con il tricolore e al primo comizio utile ci si puliva il culo? Il fazzoletto verde della Lega, in fondo, non è un po’ come la terza stella della Juve? E noi non siamo stati governati da gente che sedeva a palazzo Chigi e contemporaneamente organizzava la secessione? In confronto a tutto questo, la terza stella della Juve non è una simpatica goliardata?

Però la faccenda della Figc mi sembra più seria. Andare contro la Federazione significherebbe uscire di fatto e di diritto dal calcio italiano, e la Juve non se lo può permettere, e neanche il calcio italiano. Quindi penso che la Juve farà come la Lega: farà del gran folklore, ma stringi stringi dovrà piegarsi alle ragioni istituzionale. Farà dei comizi parlando di terze stelle e di numeri 30, ma in sede ufficiale dovrà abbassare le ali. Farà le sciarpe con Inter Ladrona, ma poi con l’Inter dovrà conviverci e giocare.

Penso che con la Nike troveranno il modo di infilare qualche stella da qualche parte. L’orribile seconda maglia di quest’anno ne aveva una enorme, no? Beh, la triplicheranno, un giochetto così, una roba grafica, che sazi le povere menti juventini e non offenda troppo l’ignava Federazione. Il merchandising avrà mano libera. Se per i leghisti esiste la Padania, per gli juventini esisterà la terza stella. Se per i fascisti ci sono i gadget con il profilo del duce e con boia chi molla, per gli juventini ci saranno quelli con i trenta scudetti e i guidirossi con gli spilloni.

Se invece si cuciranno davvero una terza stella sulla maglia, andranno fermati. Figc e Lega hanno permesso di tutto alla Juve in termini di strategia giudiziaria in questi ultimi anni, e la terza stella è anche figlia di questa passività. Beh, a tutto ci deve essere un limite e questo – la terza stella – è un limite.

E l’Inter? L’arma potrebbe essere l’ironia. La coccarda “L’unica squadra mai retrocessa in serie B” di cui si vocifera in queste ore avrebbe una sua verità ineccepibile. Ma la cosa più bella sarebbe scendere in campo – solo nelle due partite con la Juve – con due stelle sulla maglia, simbolo dei 18 scudetti più due, dove quei due sono simbolicamente i campionati 1997-98 e 2001-02 che ci sono stati clamorosamente e impunemente rubati. In quelle stesse due domeniche io andrò al Boccio dove, tra un tempo e l’altro, con l’ausilio di un megafono e alcune diapositive racconterò agli avventori di come trombiamo io e Scarlett, donna dolce e risoluta che si fa 10 ore di aereo per infrattarsi con me al GuglielMotel. Oppure racconterò di quell’anno in cui ho vinto il Pulitzer e il Nobel per la Letteratura, rifiutando il Premio Strega con la motivazione “il Premio Strega mettilo nel culo”.

 

scarlett-Johansson-582x436.jpg

LA TERZA STELLAultima modifica: 2012-05-10T02:14:00+02:00da admin
Reposta per primo quest’articolo