LONDRA DAY #4

REALITY

Oggi, curiosamente, coincidevano le gare di due squadre italiane che negli ultimi mesi (anzi, in un caso addirittura negli ultimi anni) sono state seguite dalle telecamere di altrettanti reality televisivi. Una era la squadra di ginnastica artistica, per la prima volta nella storia qualificata nella finale a otto. Ha finito settima, con onore. La cosa particolare è che per noi adulti – a parte Vanessa Ferrari – le nostre ragazzine erano emerite sconosciute. Ma se voi provate a chiedere a qualche adolescente (soprattutto femmina) chi sono Carlotta Ferlito, Elisabetta Preziosa e Giorgia Campana, vedrete aprirsi i loro volti. Tra i tanti reality dedicati a gente che non sa fare un cazzo, devo ammettere che “Ginnaste, vite parallele” di Mtv – pur tra i soliti eccessi divistici – aveva un suo perchè. Se non altro ha mostrato l’altro volto dello sport, quello più autentico e in un certo senso più crudo. Tre ragazzine (vere) che arrivano alle Olimpiadi (vere) sono uno spot positivo per più di una ragione e – eccessi divistici a parte (l’avevo già detto? pace) – il racconto dei sacrifici, delle piccole e grandi sofferenze, del rapporto con gli allenatori, delle vittorie e delle sconfitte è sicuramente più istruttivo di una qualsiasi partita di calcio, per dire.

L’altra squadra era quella di nuoto, seguita da un tot di anni dal reality “Baci a bordo vasca”, trasmesso sulle principali reti tv, seguito dai principali rotocalchi e perpetuato in decine di fotogallery melassose. Se voi chiedete a qualche adolescente chi sono i protagonisti di questo reality, ve li elencheranno a memoria (a meno che non si confondano con Carlotta Ferlito, Elisabetta Preziosa e Giorgia Campana, che è sempre possibile). Se lo chiedete a qualche adulto, è possibile invece che vediate aprirsi i loro volti mentre dicono “ma se ne andassero a fare in culo”. Oggi per la Campionessa il quadriennio di allenamenti si è concluso con il bis del quinto posto: ha reagito con compostezza e serenità, ha ripetuto settecento volte che non ne aveva, si prenderà un anno di quasi-ferie e poi penserà alle Olimpiadi di Rio. L’Ex aveva conquistato la sua finale, era arrivato ottavo ed era contento così. Gli Amici stanno facendo tutti abbastanza schifo, e delegano allo Scudiero il compito di mandare a cagare lo staff tecnico fino alla quarta generazione. In effetti, si staglia questo simpatico quadretto: l’intera Squadra – dicono gli Amici, aizzati dallo Scudiero – ha effettuato la stessa preparazione che, in quanto sbagliata, ha determinato il Grande Zero. Lo Scudiero – aka Principe Azzurro – sostiene una tesi suggestiva: la colpa, non potendo essere sua, è ovviamente degli altri. Tre degli Amici – Dotto, Ranolo e Dorsolo – sono però arrabbiati con lo Scudiero aka Principe Azzurro, e non vedono l’ora di fargliela pagare.

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