DOPO LA JUVE

PUBBLICITA’ PROGRESSO

Io non credo ai complotti, neanche un cicinìn. Non ci credo perchè, se ci credessi, darei per scontato che ciò che vedo – o almeno una percentuale – non sia vero. E se ciò che vedo non è vero, la minima cosa che mi può succedere è che non la guardo più, non ci spendo più nè soldi, nè sudore, nè polpastrelli. Parlo dei piani alti, parlo dell’attico. Quello che succede nel seminterrato (quei quattro imbecilli che si vendono le partite) mi dispiace ma alla fine non mi tocca più di tanto. Io non scommetto, non faccio schedine nè compilo cedolini. Il massimo che possa capitare è andare allo stadio oppure orientare la tv sulla miglior asse verso il divano. Poi a me interessa l’Inter, gli altri si fottano. Mi interessa l’Inter e mi interessa di vedere roba buona, autentica, magari anche bella.

Quindi non credo nemmeno ai complotti per salvare la Juve con il Catania e provare a farle fare il colpo con l’Inter. Credo semplicemente alla scarsezza umana, ai profili troppo bassi e alla disonestà intellettuale, tre anti-qualità che, sotto il profilo squisitamente criminale, quasi mi provocano ammirazione. Nel senso che fare certe cose davanti a 50mila spettatori, 50 telecamere, 5 milioni di telespettatori e 5 miliardi di persone che magari poi si riguardano tutto su internet, ecco, richiede un certo coraggio, una certa qual sfrontatezza e molta faccia da culo.

L’azione del gol annullato al Catania era complessa, una dinamica strana, quel pallone toccato due volte durante il tragitto… Ci sta sbagliare, ci sta avere il dubbio. Ci sta anche annullare il gol un minuto dopo, se alla fine di una consultazione con i colleghi arbitri capisci di avere sbagliato. Magari non ci sta che quello – l’unico – che l’azione doveva/poteva vederla bene chieda informazioni ad altri che l’hanno vista peggio di lui. Non ci sta la sensazione – banale ma strisciante, anzi di più – che a parti invertite ben difficilmente un Catania nel giro di un minuto avrebbe ottenuto il ribaltamento di alcunchè.

547025_4888861668309_158364033_n.jpgSui fuorigioco (mi riferisco al secondo episodio di Catania, e al gol annullato all’Inter a Torino), io ribadisco che bisogna accontentarsi e, nel caso, ingoiare rospi. Siamo nell’ambito di una situazione del tipo “la ruota che gira”. Gambe, polpacci, spalle, gomiti blablabla: io non saprei fare meglio del peggior guardalinee. Diverso il caso del gol della Juve, un gol arrivato dopo pochi secondi di una partita così attesa e così preceduta da polemiche specifiche (sugli errori arbitrali, sui fuorigioco): veder concedere un gol così, ecco, ti fa pensare. Un giocatore avanti di oltre un metro rispetto agli altri lo vede anche il peggior guardalinee, cioè io. E vabbe’. Nella mia ingenuità, mi aspetto che la terna arbitrale di Juve-Inter sia iperconcentrata a non fare cazzate, e non che ne faccia una alla prima azione della partita.Anche questo lo trovo grave, professionalmente grave.

Alla fine, l’azione più disonesta di tutte mi sembra la mancata espulsione di Lichtsteiner, perchè lì c’è il frutto di una decisione chiara: dovrei espellerlo, ma non lo faccio. Anche queste cose capitano spesso, e a volte capitano anche a nostro favore (così come i fuorigioco). Ma in quel preciso momento, sapendo già di aver creato un danno (e non parlo solo di Inter: parlo di danno alla partita, di danno a chi la guarda. In un certo senso, di danno anche alla Juve), non prendere la decisione che devi prendere lo trovo doppiamente grave, oltre che disonesto.

Parlando in senso generale – ce lo possiamo permettere, grazie alle tre pere inchiavardate nel condotto anale altrui – il primo tempo in mondovisione di Juve-Inter è stato una specie di pubblicità progresso, un efficace spot contro quello che non si dovrebbe fare e non si dovrebbe vedere. Non conviene a nessuno andare avanti così, tantomeno ai gobbi. Nel primo tempo di Torino si è toccato un punto basso, profondissimo, e da lì tutti dobbiamo risalire muovendosi nella stessa direzione. Ognuno con la sua bandiera e ognuno con i suoi bei vaffanculo da tirare, ma nell’interesse e nell’amore del calcio. Se la Juve avesse vinto 1-0 con quel gol e con quella non-espulsione, io penso che sarebbe prevalso un senso di nausea generale, perchè a nessuno piace vedere una partita così condizionata, così pilotata da un errore grave, anzi due. A me certe cose potrebbero fare un brutto effetto, lo so, perchè ne ho già viste e sopportate tante, e prima o poi la mia intima personalissima corda  farà crac. A un certo punto potrebbe capitarmi come con Pantani, quando sono passato dal ciclismo al mai-più-ciclismo nel giro di 12 ore. E con il calcio sarebbe straziante.

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