NOVITA’

VIVA LA MARIGA

I primi segni di malessere li ho avuti durante la diretta Sky. Già mi giravano le palle per l’Inter, voglio dire. Poi, saltabeccando tra un campo e l’altro, al quinto giocatore di cui a) non conoscevo neppure l’esistenza, oppure b) notavo una casacca appartenente a una squadra che non mi immaginavo, ho avuto un sussulto di orgoglio e mi sono visto una puntata di Lie to me, che mi è costata tra l’altro il gol di Lucarelli. Il mercato di gennaio sarà anche divertente, ma mi ha destabilizzato. Non ho preso appunti e ho finito per non capirci più una fava. Giuocatori scambiati, tirati fuori dalla naftalina, importati di nascosto. Boh.

Il mio ultimo pomeriggio è stato attraversato da gente in fibrillazione, che mi veniva incontro per informarmi che l’Inter non trattava più Ledesma ma aveva preso Mariga e Simplicio era a Milano e Mancini con la esse lo avevamo rifilato al Milan ma Jankuloski ha rifiutato il trasferimento cazzo.

Per dove?

“All’Inter!”

Cioè, noi?

“L’Inter!” (mi dice con l’aria di uno che sta parlando non dico a Massimo Moratti, ma almeno a Bedi)

Ma scusa, non ho capito. Zuniga

“Mariga!”

Sì, Mariga. L’abbiamo preso.

“Sì!” (mi dice con l’aria di uno che deve masturbarsi con urgenza)

E Simplicio?

“E’ a Milano!”

Vabbe’, ma che vuol dire? Magari è andato alla Triennale a vedere la mostra di Roy Lichtenstein.

“Lichtsteiner? Ma no, noi volevamo Kolarov”.

Ma che Lichtsteiner. Lichtenstein.

“Lichtenstein? Hanno sorteggiato i gironi degli Europei?”

Al che c’avevo da fare e l’ho congedato. Ma non si può vivere così. Comunque mi sono seduto e ho fatto due conti: prendendo Pandev e Mariga e cedendo Vieira e Mancini con la esse mi sembra che ci abbiamo guadagnato in mobilità e pericolosità. Io di Mariga ricordo solo un clamoroso liscio al limite dell’area in Udinese-Parma alla prima di campionato (Di Natale ha preso palla incredulo e ha segnato), roba che se lo rifacesse a San Siro lo scuoieremmo per giorni. Comunque leggo su Settore (mi sono informato attraverso i commenti, non c’è nessuno che abbia scritto un riga su cosa fa normalmente Mariga per guadagnarsi la pagnotta) che è un bell’atleta e ha una bella castagna, anche se ha la visione di gioco di un bambino dell’asilo. Io naturalmente sono fiducioso. Anche perchè la cessione al Milan di Amantino potrebbe rivelarsi una mossa meravigliosa e astuta: appesantire la squadra avversaria con una sòla monumentale è un sogno che coviamo da anni, soprattutto nella logica contorta e inculatrice che regola gli affari Inter-Milan. Con gli scambi occhei, come negarlo?, abbiamo fatto cagare, ma con le cessioni unilaterali ci siamo presi qualche bella rivincita. Vieri, Ronaldo, Favalli e ora Mancini: il più giovane c’ha l’artrosi, il più sano c’ha la rogna. Speriamo che Amantino non sbocci e torni quello di Roma, dove alternava pause monumentali a qualche settimana di splendore, e dove ha segnato quasi 60 gol contro uno (1) segnato da noi, con la nostra bella maglia che nonostante i colori scuri e le linee verticali riusciva a mettere in evidenza le sue maniglie dell’amore.

Mentre in qualche luogo ignoto la gente ratificava contratti e aggiornava le rose, la serata – la mia serata, dico – si concludeva con la ribellione del mio computer, il mio fido computer del luogo di lavoro, che per l’occasione ho ribattezzato Spartacus. Battendo tasti minuscoli mi uscivano le maiuscole, battendo i numeri mi uscivano parentesi, battendo segni di interpunzione uscivano altri segni di interpunzione.

“E togli il coso delle maiuscole, cribbio”.

Caps lock.

“Chi l’ha preso?”

Chi?

“Capslock”.

Il Chievo.

“Dai!”

Bene, così me lo sono tolto dai coglioni. Il caps lock ovviamente non era inserito, sennò mica mi lamentavo. Ho fatto allora quello che fanno tutti, da Jobs a Gates: ho spento e ho riacceso. Con questa conclusione: alla riaccensione non mi riconosceva più la chiave, chiedendomi di togliere le maiuscole che io non avevo inserito e ridigitarla. Così, per numerosi tentativi, fino a quando mi sono alzato dalla sedia tipo Mourinho quando non gli fischiano un rigore e ho detto

Cazzo! Vado a casa, fanculo. Fanculo!

Per cui, voglio dire, Mariga per me oggi è stato solo l’apostrofo nero tra le parole computerdim’merda.

 

125953-500.jpg