CHAMPIONS

NON SO, NON RICORDO

Questa sera vorrei vedere (absit iniuria verbis) un’Inter un po’ juventina (rumore di tuoni). Sì, al bisogno un po’ ladra e disonesta, certo, ma non è questo che intendevo. Mi riferisco alla partita di ieri sera col Chelsea: la Juve, pur incompleta, pur con Chiellisso che tenta omicidi a metà campo, pur con una pippa spaventosa in porta, a dieci minuti dalla fine era ancora lì che remava e in qualche modo ci credeva, un lusso che da un po’ non riesco a concedermi in qualità di tifoso (quello di vedere la mia squadra in Champions crederci, o poterci credere, fino alla fine, e io con lei). Stasera bisognerà fare proprio questo, crederci, e autoconvincersi che ‘sti cazzo di novanta minuti bisogna giocarli in un certo modo, con una certa testa, senza riserve (mentali, intendo). Non bisogna leggere le statistiche, perchè altrimenti rischieremmo di fare come lo Sporting Lisbona a Monaco. Non bisogna leggere, bisogna far finta che questi non perdono da due anni in casa, che vengono da 11 vittorie di fila in campionato, che sempre in campionato hanno preso 2 gol nelle ultime 16 partite. Non ci risultano, queste cose. Mai sentite. Non ci deve risultare anche l’unica cabala a nostro favore, e cioè che la detentrice della Champions da quattro anni perde agli ottavi. No, queste cosa noi non le sappiamo. Invece il Mou sa Ferguson lo soffre, sa che ha vinto una sola volta con lui. E sa che non è riuscito a vincere nemmeno a Milano prendendoci a pallate per mezz’ora buona. Da lì bisogna ripartire con un’unica mission: segnare un gol. E crederci fino alla fine, vada come vada. Non voglio più spegnere la tv con il magone e dicendo andasseraffanculo.

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