ADRIANO

 FINE PENA MAI

Calcisticamente parlando, il peggior difetto di Adriano è “il colpo di testa facile facile a tre metri dalla porta spalancata”. Una clamorosa congiunzione astrale gli ha permesso, proprio in queste condizioni, di segnare il gol vittoria in un derby vinto 3-2 allo scadere, nemmeno tanto tempo fa, sempre nella stessa porta del fattaccio. Ma la regola è un’altra. Se il colpo di testa è agevole, e la porta è vicina, Adriano salta sempre fuori tempo (di solito troppo presto, e colpisce mentre ricade, con palla che assecondando le leggi della fisica si dirige  innocua in zona fotografi) oppure, nei peggiori momenti di forma, non salta e si lascia rimbalzare la palla sulla crapa, spedendola oltre la traversa con una parabola molle e scombinata, plop, inguardabile. Il gol dell’1-0 dell’altra sera al Milan è stato segnato nelle condizioni che sappiamo, e che riconducono all’eccezione di cui sopra. Adriano, sbagliando, ha segnato.

Sì, signor giudice: culo. Meraviglioso cross di Maicon, elementare ma efficace movimento di Adriano a liberarsi dell’anziano Maldini. E lì si è riprodotta la condizione del  “colpo di testa facile facile a tre metri dalla porta spalancata”. Bastava offrire la testa al cross, giocare quasi di sponda: giusto prendere la mira e posizionare il cranio in modo che la palla andasse all’angolo lontano, impossibile da prendere eppure così naturale da fare. In quel magico istante, il corpo di Adriano si è disarticolato. Ha colpito alla cazzo. Anzi, nel carpiarsi per cercare l’angolo opposto, si è colpito. Come quando (vento di merda) ci si piscia sui piedi, o ci si sputa sul maglione. Lui ha colpito di testa e ha centrato la sua manona, che stava disegnando un movimento innaturale per cercare di bilanciare quel corpaccione immane. Il colpo di testa – lo abbiamo scoperto alla visione della millesima moviola propinataci già in serata – sarebbe finito in fallo laterale. Centrando la mano, ma tu guarda, è finito in porta. Per noi è stato, anche per questo, un gol bellissimo. Del resto avevamo già battuto la Juve con un gollonzo imbarazzante di Muntari. Sono soddisfazioni, you know what I mean.

Insomma, signor giudice, lei vuole squalificare Adriano per due giornate perchè non è capace di fare un colpo di testa facile facile a tre metri dalla porta spalancata? E gli vorrebbe per questo infliggere la quarta e la quinta giornata di squalifica su sei turni utili di campionato? Adriano meriterebbe l’affidamento ai servizi tecnico-sociali: dovrebbe fermarsi tutte le sere un paio d’ore ad Appiano a fare i gol stupidi, i colpi di testa a due metri dalla porta, i tiri ad occhi chiusi dopo lunghe rincorse. Signor giudice, Adriano è la sfiga fatta uomo. Quando supera i problemi, quando azzecca tre partite di fila, c’è sempre qualcosa che lo ferma. Stavolta è una regola un po’ stupida, se mi permette. Signor giudice, lo perdoni. La prego. Sia comprensivo. Davvero. Sì.

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(guardatelo: non vi fa tenerezza? Com’è possibile squalificare uno così?)