ESSERE SILVIO

CAFONE IL CENSORE

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Le battute sull’aspetto fisico di una persona viaggiano borderline con il cattivo gusto. Condizione principale per una battuta del genere è che l’altra persona stia al gioco, in quanto amica o in quanto ironica. Se io definisco “ciccione” un obeso, questo ha facoltà di spaccarmi la faccia, oppure (se sta al gioco, sapendo di essere parecchio sovrappeso e vivendo con serenità la sua condizione) si farà due risate con me, cogliendo magari l’occasione di dirmi che lui è grasso ma io ce l’ho piccolo.

Se poi la persona è famosa, ci si appiglia al diritto di satira. Berlusconi è calvo e basso di statura e non vive con serenità la sua condizione, facendo trapianti di capelli, tingendoseli con il catrame, mettendosi i rialzi nelle scarpe e scegliendo con accuratezza la posizione nelle foto di gruppo: però è  uomo pubblico, ricco, potente e famoso, e quindi vaffanculo. E così Fassino è uno scheletro, Andreotti è un gobbo (in senso ortopedico) eccetera eccetera.

E comunque, satira o non satira, va tutto fatto con un po’ di allegria, sennò si chiama offesa. “Berlusconi nano” fa simpatia (infatti prende milionate di voti). “Berlusconi nano di merda” non fa ridere e dà invece molto fastidio (infatti, per solidarietà, prende milionate di voti). Il difetto fisico deve essere caricaturale (il riporto di Donald Trump), non sgradevole (tanto più per il “proprietario”): Berlusconi nano fa simpatia (infatti prende milionate di voti), mentre bisogna essere obiettivamente un po’ delle merde a defininire Tizia culona o Caio zoppo, oppure a fare i brillanti sulla faccia deturpata del presidente dell’Ucraina, uno che bello davvero lo era fino a quando non lo hanno avvelenato con la diossina.

Le battute su Rosy Bindi (battute, mezze battute, riferimenti, citazioni) pronunciate dai palcoscenici più vari da colleghi politici o da presunti comici sono sempre state odiose. Tornando al discorso iniziale, definire pubblicamente “brutta” un’altra persona è davvero di cattivo gusto. Tanto più se è donna, cioè la metà del genere umano che geneticamente è più legata al canone estetico. Rosy Bindi è diventata la donna brutta per eccellenza, anzi, per definizione. Essendo un po’ imbarazzante dare del cesso a una donna, è come se nel becero immaginario collettivo italiano si fosse individuato il soggetto più adatto e bòn, basta, meglio accanirsi su una sola donna che tirarne in ballo delle altre. Rosy Bindi è così diventato un canone antiestetico, purtroppo per lei. E mica solo per comici o battutisti. Fateci caso in ufficio, al bar, in palestra, al pranzo di Natale: quando c’è da fare la battuta greve o il riferimento pesante, a tutti viene in mente Rosy Bindi. Come ci fosse – dopo la donna cannone e la donna barbuta – una “donna brutta”, e questa fosse lei.

Ora, se viene in mente al salumiere o al vicino di casa, vabbe’, chi se ne frega, non strappano il sorriso ma tant’è. Ma se il primo ministro del tuo Paese in diretta tv dice in faccia al deputato Rosy Bindi “lei è più bella che intelligente”, come la mettiamo?

E’ proprio questo lato della poliedrica personalità di Berlusconi che mi prostra, nel senso che non capisco come un uomo del genere possa essere così simpatico, nonostante tutto, da prendere milionate di voti. I fatti ci dicono che Berlusconi prende da quindici anni milionate di voti nonostante pesanti dubbi e perplessità sulla sua persona. Parlo di dubbi penali e di dubbi – atavici – su come è diventato quel che è diventato. Ma tutto ciò evidentemente a una ventina abbondante di milioni di italiani – mica pizza e fichi –  non interessa nè è mai interessato. E sotto questo punto di vista la vicenda del Lodo Alfano è del tutto irrilevante. Delle imputazioni del premier a metà degli italiani, ribadisco, non gliene frega una cippa. E quindi se dovesse mai essere condannato per corruzione (ah no, qui andrà in prescrizione), falso in bilancio, frode fiscale e appropriazione indebita, who cares? Per quanto incredibile, questo non è il cuore del problema. Continuerà a governare. Comparirà in qualche aula di tribunale, forse. Alla metà più uno degli italiani, comunque, non interesserà nè il perchè nè il come eventualmente andrà a finire.

Ma l’altro Berlusconi, il Berlusconi piacione, il barzellettiere, in cantante, l’utilizzatore finale, l’invitato alle feste di Noemi – tutta roba non penalmente rilevante – come si fa a votarlo? Sarò più preciso: come fanno le donne a votarlo?

Gli uomini no, agli uomini uno del genere può anche piacere da morire. Non potendo fare 6 al Superenalotto o 10 a Win for Life, e non potendo essere fighi come Clooney o forti come Cristiano Ronaldo, perchè non sognare di essere come Berlusconi, di avere un sacco di soldi, un sacco di potere e un sacco di figa?

Ma le donne, le donne (31 milioni circa di italiani, 25 milioni circa di elettrici attive), come fanno a votare uno così? Uno che paga le donne e poi ce le voleva far eleggere tipo Caligola, uno che se le fa portare direttamente a casa e preferibilmente in tubino nero, uno che se ne riempie i giardini e le spiagge e i bordi piscina delle sue ville sarde così, per puro arredamento? Uno che pontifica sulla famiglia e agevola le leggi antiprostituzione, una sorta di dottor Jekyll e Mister Hyde della morale comune? Uno che una sera, in diretta tv, dice a Rosy Bindi che è più bella che intelligente (battuta evidentemente già collaudata e in un certo modo preparata per la prima occasione utile), sapendo di offenderla nel profondo e mettendo il suo dito nella piaga in cui la mettono centinaia di migliaia di persone che usano normalmente il nome Rosy Bindi come sinonimo di cesso? (“Io non sono una donna a sua disposizione”, risposta strepitosa benchè svaporata nella caciara generale)

Sulla morale e sull’etica mi sento felicemente all’antica. Io non lo voterei nemmeno come amministratore di condominio uno così. E ogni volta resto sbalordito nel constatare che 25 milioni di italiani non la pensano come me. 25 milioni. Praticamente come se ci fossero 300 stadi Meazza pieni fino all’orlo, e io entrassi in ognuno di questi e, una volta raggiunta la metà campo, all’altoparlante lo speaker dicesse:

“Signori, questo è quello del blog che non si capacita che la gente vota Berlusconi”

e a quel punto, per trecento volte, partisse lo stesso identico coro:

“Settore, Settore
vaf-fan-culo!”

e uscissi tra una bordata immane di fischi, come quella volta che Galliani è entrato a San Siro per portarci la Coppa Italia.

Ma una donna normale, che non voglia fare la velina o diventare ministro, perchè vota Silvio Berlusconi? Se io togliessi dall’header Settore4c etc etc. e chiamassi questo blog “Le donne sono tutte troie”, voi (voi donne, dico) lo leggereste lo stesso?