SEMPRE BOLT

DITEMI CHE E’ TUTTO VERO

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Secondo la tabella del dottor Boijdar Spiriev (che con una serie di parametri mette in relazione le varie specialità dell’atletica leggera), il 19″ 19 di poco fa di Usain Bolt dovrebbe essere la seconda miglior prestazione globale di sempre. Bolt detiene anche la prima (il record sui 100 di domenica) e la terza (il record sui 200 a Pechino). In particolare la prima, secondo la tabella di Spiriev, vale 1.374 punti. Che equivarrebbero a 6.40 nell’asta, 9.17 nel lungo, 2.52 nell’alto, 1h 58′ 55″ nella maratona e 19″ 08 nei 200 (ecco perchè i 200 di questa sera sono “solo” la seconda prestazione atletica mai vista sulla faccia della Terra da quando esistono l’atletica e la Terra).

Non so se il metodo Spiriev, riconosciuto e adottato dalla Iaaf, sia attendibile o meno (di sicuro è divertente), ma Usain Bolt è probabilmente il miglior atleta di sempre, anche se potremmo stare qui a discuterne per ore: cosa avrebbero fatti atleti del passato con queste scarpe, queste piste, questa alimentazione, questa preparazione? Evito di chiedermi cosa avrebbero fatto con queste droghe: lo evito perchè Bolt, oltre che straordinariamente atipico e mostruosamente potente, è  un atleta ufficialmente pulito. Controllato e ricontrollato, non è mai risultato positivo a nulla di nulla, e questo mi basta per rimanere abbacinato davanti alla tv a vedere ‘sto ragazzone arare la pista e battere record pazzeschi con una naturalezza che è altrettanto pazzesca.

Siccome è accaduto anche a Carl Lewis, emblema della naturalezza e del talento, venire sbuguiardato anni dopo il suo ritiro, mi aspetto che prima o poi qualcuno ci verrà a dire di cosa si nutriva la squadra giamaicana, che sta stradominando il settore della velocità con un numero tale di atleti da essere, almeno un po’, sospetto. Il problema del doping, del resto, è quello dell’update: a parte qualche pirla che si fa beccare con gli anabolizzanti o sostanze coprenti, il resto degli atleti risulta pulito dalle sostanze che oggi si conoscono e si cercano. Se c’è qualcuno che usa altro, boh, adesso non lo sappiamo.

Bolt, per quanto spaventoso nella sua azione, conserva una struttura che ti trasmette l’idea che sia tutto naturale, frutto di mamma e papà Bolt più talento più predisposizione più preparazione più coglioni così. Non è uno di quei velocisti di media altezza che sembrano culturisti, costruiti fino all’ultima fibra. Bolt è una pertica armonicissima che sembra sempre tenersi qualcosa di riserva, come se stesse economizzando i prossimi record per evitare di annoiarsi. Forse stasera no: per la prima volta l’ho visto stringere i denti, fare una smorfia di sforzo e sofferenza, ma giusto per quei venti o trenta metri in cui c’era da mantenere la velocità nel rettilineo. 19″ 19, favoloso.

Se per caso dovesse essere bombato, non fatemelo sapere. Oppure, se proprio volete farmelo sapere, mi scuso in anticipo se mi metterò le mani sulle orecchie e farò lalalalalalalalalalalala mentre mi parlate. Viva Bolt, viva l’atletica leggera, viva anche il podismo, viva lo sport, viva l’Inter, abbasso Lippi, Juve merda.

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