CHRISTMAS

IGOR NATALE

nanogiardino.jpgIn queste ore di gioia e letizia, ho sviluppato una profonda riflessione. Al confronto dei Babbi Natale che scalano i balconi, i nanetti da giardino rappresentano un’operazione culturale magari non profondissima, ma sicuramente onesta. Uno che si mette i nanetti nel giardino non prenderà il Nobel, e in democrazia siamo liberi di definirlo un vero pirla. Ma in fondo cosa fa? Mette dei nani nel giardino. Cioè al posto giusto. O, se non proprio giusto, abbastanza coerente. I Sette nani noi ce li immaginiamo mentre escono di casa e vanno a lavorare, Ehi-Ho Ehi-Ho, diretti alla miniera di diamanti  passando per prati e boschi. A meno di non essere il possidente sudafricano di una miniera di diamanti, che quindi potrebbe mettere i Sette nani in miniera e fottersene se gli diamo del pirla (a parte la precisa ambientazione, che cazzo gliene frega delle critiche a uno che ha una miniera di diamanti intestata, dai?), diciamo che piazzare dei nani in giardino non è concettualmente sbagliato. E’ un’ambientazione agreste. Fintamente, ma agreste.

claus.jpgSiccome per anni abbiamo dato dei coglioni a migliaia di diligenti padri di famiglia che mettevano nani in giardino, fino a scatenare nel consenso quasi generale (i possessori non ne sono contenti e vivono nella paura) un movimento transanazionale per la liberazione dei nani, mi picco di far notare che l’opinione pubblica italiana è ancora troppo blanda nel condannare i possessori di Babbi Natale da balcone, rappresentazione infamante di una di quelle poche cose a cui è bello ancora credere, o fare finta di. Babbo Natale è un signore canuto, barbuto, occhialuto, grande e grosso eppure molto  rassicurante, vestito con una tutona che sembra un pigiama imbottito del Bayern, seduto su una slitta volante da dove governa una o più renne e consegna regali ai bambini di tutto il mondo, generalmente (laddove la tecnologia condominiale lo consenta) scendendo dal camino nonostante la sua grande pancia (le favole hanno sempre qualcosa di manifestamente paradossale).

Questo è Babbo Natale.

babboappeso.jpgBabbo Natale non si arrampica sui balconi tipo free climbing, servendosi di una scaletta come quelle degli yacht. Babbo Natale arriva dall’alto, non dal basso come un ladro acrobata albanese. E agisce in modo fulmineo, nel buio, in pochi attimi, senza farsi vedere da nessuno, soprattutto dai bambini. Non rimane appeso a un balcone per settimane come un insaccato misto.i pongo questo interrogativo: cosa significa l’esposizione di questo simulacro totally fake? Che lì, oltre quel balcone, si festeggia il Natale? Che lì arriveranno i regali? Che lì, dunque, si aspetta Santa Claus? Ma se io a Natale aspetto mio zio, per dire, cosa faccio? Appendo un manichino con la faccia di mio zio appeso al balcone, nell’atto di salire a casa mia (“zio, cazzo, non potevi prendere l’ascensore?”), e lo espongo per settimane al ludibrio del vicinato? A proposito: perchè questa esposizione prolungata? Perchè settimane prima? E perchè, soprattutto, giorni e giorni dopo? Perchè queste brutture non scompaiono – come dovrebbe essere – la mattina di Natale, quando Babbo è già passato e non ha senso che resti lì appeso al balcone? Perchè tenerlo lì fino alla Befana? Sono i Re Magi quelli dell’Epifania, ignoranti, i Re Magi: Gaspare, Zuzzurro e Baldassarre. Non Babbo Natale. Babbo Natale il 25 torna a casa in Lapponia e si riposa. Non resta lì come Igor Cassina al vostro cazzo di balcone.

david.jpgE infine: Babbo Natale arriva volando con le renne, in un fruscio d’aria, attraversa le pareti, sistema i regali, se ne va. E’ un movimento irreale e poetico, in una parola magico. Non sappiamo come tutto ciò avvenga – neanche David Copperfield ci riuscirebbe – ma ci piace averlo sempre immaginato così, e ci siamo impegnati a perpetuare questa truffa a beneficio dei miliardi di bambini che ancora se la berranno fino al raggiungimento della consapevolezza che no, dai, porca troia, è impossibile che in una sera quel panzone consegni tutti quei regali. Babbo Natale è spirito, è immateriale, è un soffio, è polvere argentata. E noi, noi umani, cosa ci inventiamo? La sua raffigurazione mentre si arrampica in casa nostra. Una raffigurazione goffa: non è Diabolik, non è Spiderman, ma un grassone in tuta rossa che rimane appeso per giorni al balcone, incapace di salire e scendere, quelle tipiche situazioni in cui chiami i pompieri, filmi tutto e mandi a Paperissima.

ibra.jpgPerchè mandare tutto così a puttane? Perchè? Perchè rappresentare una favola, un mito, una leggenda in una situazione così banale e iper-realista? Appendere un Babbo Natale al balcone è come mettersi in casa il poster di Charlize Theron che si schiaccia i punti neri o di Zlatan Ibrahimovic che piscia contro un muro. No, dico: voi vi appendereste in casa il poster di Ibra che piscia contro il muro?

(nell’occasione vi auguro Buon Natale)

CHRISTMASultima modifica: 2008-12-23T15:07:54+01:00da admin
Reposta per primo quest’articolo