TELEDISTORCO
Sì sì, siamo gente strana.Almeno all’estero sono mediamente più spiritosi. Per esempio, viricordate la famiglia Bobbit, lei che taglia il pisello a lui, scappa inmacchina, butta il pisello dal finestrino (dio, che scenastraordinaria), lui a casa senza il pisello chiama il 118, qualcuno va atamponargli la scabrosa ferita e qualcun altro (non ricordo chi) trovail pisello sull’asfalto (che culo) (voglio dire, l’asfalto èlungo) e lo mette nel ghiaccio (io non so se prenderei inmano un pisello tagliato, detto così per inciso, al pensieromi vengono in brividi sotto le palle, tanto per restare in temagenitale), i due qualcuno convergono allo stesso ospedale (uno colBobbit disperato e sanguinante, l’altro con il pisello in ghiacciaia) ei medici piselloiatri riescono a riattaccargli il pisello? Detto questo,chi ha fatto carriera dei due? Lei è scomparsa in fretta,probabilmente perchè faceva paura al genere maschile. Lui, appenarimesso in sesto il pisello, è diventato un divo, gli hanno fattofare un porno col pisello posticcio, poi forse è scomparso anchelui, vabbe’, ma questo non è importante. Era un esempio come unaltro di come la tv si getti a pesce sulle storie della vita, peggiosono e meglio è, e che una chance ce l’hanno tutti, dal Bilanciaal Bobbit, dall’OJ Simpson al Vittorio Emanuele. Normale. Darabbrividire, da spaventarsi, ma normale. Bisognerebbe esseretutti cittadini e telespettatori consapevoli. Bisognerebbe.
Ieri sera(premetto: non ho visto nulla per evitare il giramento di palle, ma inrete trovate ampi resoconti) Moggi è tornato in tv in vesta dipara-opinionista di Antenna 3, una tv che al nord ha una discretaaudience e fa parte di quel giro di tv che tra repliche divecchi telefilm e tiggì tagliati con l’accetta infilainterminabili programmi sul calcio pieni di vecchie glorie e giovani (maanche anziani) giornalisti più o meno noti. C’era lui e c’eraanche Bergamo (o Atalanta, come lo chiamava confidenzialmentelui), l’ex-designatore. La tattica è la stessa, ormai tuttibattono lì: “Non mi chiamava solo Moggi, mi chiamavano tutti”eccetera eccetera eccetera. Gente che si è sottratta ai giudici(con il giochetto delle dimissioni dai rispettivi ruoli federali) adessova dovunque a rappresentare la propria personalissima difesa, in ungioco scopertissimo: mandare tutto in vacca e sputtanare piùgente possibile. L’Inter, obviously, in prima fila, perchèsì, perchè ha lo scudetto di plastica (parlando dimateriali sintetici, sempre meglio di quello di spugna da polso susfondo fascista), perchè è la Nuova Antipatica, la NuovaFavorita, la Nuova Vincente (sì, tutte coppette, ma tante,troppe) e perchè “è come le altre, forse peggio”.Eggià, lo dicono loro.
La rappresentazione,naturalmente, va in onda senza che nessuno provi a rompere i coglioni aimonologhisti, gente abituata a prevaricare (Moggi), interrompere, alzarela voce. Ieri sera, su uno schermo periferico ma pur sempre seguito,c’erano i protagonisti delle migliori intercettazioni. C’era ildesignatore e c’era quello che chiamava il designatore e lo aiutava adesignare (anzi, designava lui, il non-designatore). Gente che abbiamosentito con le nostre orecchie, gente di cui abbiamo letto le parole infedeli e integrali trascrizioni di quelle telefonate-fiume che ci hannoriempito l’estate. Erano proprio loro due. Non so, ma mi sembrava divedere Hitler e Mussolini in un immaginario talk-show del 1946guardare in camera e dire:
“Oh, sparavano anche gli altri.E’ tutta colpa degli inglesi”
“Scusi, signor Hitler, ma leinon aveva invaso la Polonia?”
“Anche i Romani avevano invasoil Sannio”
“No, mi scusi, signor…”
“Confermo,lo facevano tutti”
“Scusi, signor Mussolini, ma leleggi razziali…”
“Le leggi razziali? Aveteintercettato solo l’Italia. Se aveste intercettato, chessò, anchela Francia o a Svizzera…”
“La Svizzera?”
“E’ tuttauna montatura, siamo dei perseguitati”
Alla fine dissero in coro Moggie Bergamo. Bisogna fermarli, oppure bisogna dare lo stesso spazio a chili ha accusati. Oppure si organizza una bella serata con Sermonti e glisi fa leggere le intercettazioni al posto della Divina Commedia. Mabasta con questi teatrini dell’assurdo, dove si cerca di far passare unmessaggio doloso. E per fortuna sono iniziati i campionati, sennòsaremmo ancora qui a guardarci in faccia con il broncio e adire:
“Uè, non saremo mica stati troppo cattivi con laJuve?”
(una foto d’epoca)
xXx
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