POVERA JUVE

CONTRAPPASSO

La Storia, non mi stancherò mai di ripeterlo, ci impone di diffidare della Juve.  Fino all’ultimo secondo. Sempre. Potremmo stare qui ore a concionare sul “come”, ma la capacità di rimettersi in carreggiata (sia che si tratti di una stagione come di una singola partita) è una delle qualità intrinseche che ho sempre apprezzato (rumore di tuoni) nella galassia gobba. E quante volte mi è capitato, cazzo, di invidiare quella porzione di Dna malvagio e perverso che ha consentito alla Juve cose che spesso l’Inter non  poteva permettersi. Quindi, al di là di un sorrisino sarcastico, sarei orientato a non sbilanciarmi troppo sul bilancio dei primi otto incontri ufficiali (sei di campionato, due di Coppa)  della Juve, quando in campionato mancano 32 fottute partite alla fine e quando in Champions hanno la nostra stessa classifica, in un girone oggettivamente peggiore.

Ma ora che ho riletto questi numeri (otto partite: 3v – 4n – 1p), che non sono di sicuro il massimo della vita ma nemmeno spaventosamente deludenti (cosa dovrebbero dire e fare, allora, Roma e Samp?), mi rendo conto di quanto la Juve stia soffrendo il ritorno al mondo dei vivi e il ritrovarsi in una condizione ben diversa di quella lasciata alla fine della stagione 2006, quando facevano i caroselli per uno scudetto-ombra senza accorgersi che la pacchia era finita.

Il titolo di Tuttosport di oggi (“Ranieri, via!”), per quanto possa contare, è il sintomo di una situazione che la Juve non viveva da un pezzo. Forse dai tempi di Maifredi, addirittura, o del Lippi dimissionario. Immaginando che Tuttosport debba allo juventino medio la buona parte delle sue vendite, e immaginando che un giornale – fatta salva l’indipendenza e l’onestà intellettuale del suo direttore – segua gli umori del suo pubblico e se ne renda latore (erano 44 anni e rotti che sognavo, un giorno, di poter scrivere latore), allora devo immaginare che a Torino, e comunque tra gli juventini, la determinazione di far fuori l’allenatore sia elevata, e che si veda in questa soluzione la più rapida via d’uscita a questa situazione (che, ribadisco, riguarda otto partite, di cui una persa). Ranieri, sabato, aveva detto in conferenza stampa che la Juve non ha tutti ‘sti problema e che la stampa “sta preparando il terreno”. Beh, ora abbiamo capito cosa intendeva.

Di Ranieri si è detto sin dall’inizio che non era adeguato alla Juve. Può anche darsi che sia vero. Ma il fatto che lo dicessero così, di default, me lo ha reso quasi simpatico. Finora ha fatto quel che doveva (mi riferisco alla scorsa stagione). Quest’anno non c’è penalizzazione (numerica o tecnica che fosse) e la Juve si sta dibattendo in una situazione che da decenni le era sconosciuta:

le pari opportunità.

Stampa critica, arbitri imparziali (o normalmente fallaci), mercato senza privilegio, spogliatoio spaccato. E’ uno status quo talmente destabilizzante per loro che dopo otto partite, di cui una persa, stanno pensando di cacciare l’allenatore. Sul fatto che Cristiano Zanetti sia visto come il controcampista dal più alto tasso tecnico presente in rosa, invece, non so quanta responsabilità ci sia da parte di Ranieri. Io propenderei per quei due manichini che vengono bene nelle foto, o per quel presidente che dice: “La società ha fiducia in Ranieri, la squadra non so, non ho il polso di 25 giocatori”. Come dire: io lo terrei anche, ma visto che la squadra me lo chiede prima o poi lo caccio. Congratulations. Anzi, auguroni.

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POVERA JUVEultima modifica: 2008-10-06T15:20:29+02:00da admin
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