MAI(CON) DIRE MAI(CON)
La notizia dell’infortunio a Maicon – ormai superata dalla notizia del prodigioso recupero di Maicon (ma giocherà? lo rischieranno? boh) – mi aveva indotto a guardare le partite del prossimo mese, ipotizzando appunto in trenta giorni la prognosi per il nostro ironman della fascia destra. E ho realizzato che tra il 15 febbraio e il 15 marzo l’Inter giocherà 8 partite con i controcazzi. 15 febbraio, domani, il derby. Sabato 21 a Bologna, all’orario della merenda, contro una squadra che da quando c’è Sinisa ha perso poco, pochissimo, quasi niente. Martedì 24 (gulp) il Manchester. Domenica 1 marzo ancora in casa la Roma, la squadra più in forma del campionato. Poi, in tre giorni, due partite a Genova: mercoledì con la Samp per la Coppa Italia (il calendario di Coppa Italia ti capita tra capo e collo appositamente per romperti i coglioni), sabato 7 all’orario dell’happy hour il Genoa, per una delle trasferte-chiave del girone di ritorno. Mercoledì 11 si va a Manchester (ri-gulp). Domenica 15, posticipo serale, c’è Inter-Fiorentina (massì, un’altra bella rogna).
Maicon, insieme a Ibra e al Capitano, costituisce il nucleo dei nostri giocatori insostituibili. Non so chi di questi tre sia più insostituibile dell’altro, per i più vari motivi. E’ certo che Maicon è la nostra arma palese eppure segreta, uno che quando prende palla e scende non sai mai cosa ti combina, uno che galoppa e crossa al primo come al novantesimo, uno che incute timore. Più ancora che per il derby (che è domani sera, e lui si è fatto male ieri), pensavo con sconforto a Manchester e a questa merda di Ciempions che tutte le volte ce n’è una. Maicon è uno che non si deve rompere, please. Piuttosto si fa un sacrificio domani sera: il bimbo sulla destra, il brasilianino o il romeno sulla sinistra, e un impetuoso susseguirsi di Orociok a suggellare quella irresistibile atmosfera delle grandi occasioni.
