PARTIRE DA ZERO
Il “senza voto” dato in pagella a Van der Sar da diversi giornali, e i voti stratosferici a Julio Cesar, mi confermano che il risultato di ieri sera va bene così. Non abbiamo fatto molto per schiodare il nostro zero, sicuramente molto meno di quello che ha fatto il Manchester (e se avesse segnato nel primo tempo, come merivava, ciao ciao), quindi non ci lamentiamo troppo. Nemmeno dell’arbitro: il presunto rigore di Adriano l’ho visto e rivisto e mi sembra un po’ inzaghiano, facciamo finta di niente. Nel secondo tempo è andata meglio ed è giusto ripartire da lì. Ma sono entusiasmi (tipo quello di Moratti) che mi lasciano un po’ lì: non potendo andare peggio che nel primo tempo, nel secondo siamo migliorati, certo. Diciamo che il secondo tempo compensa il culo di non avere preso gol nel primo. Quindi zero a zero, stop, va bene così.
Ovvio che, in termini assoluti, proprio bene bene bene non va. Il Manchester dovrà vincere e quindi dovrà segnare: sì, ok, mi sembra che abbia dimostrato di saperlo fare. A noi “basterebbe” un bell’1-1, ma teniamo conto che Van der Sar a Milano non s’è manco sporcato la maglia. Dovremo fare tutt’altra partita: una volta può andar bene, magari alla seconda ti rullano.
E’ anche vero che, pur nei limiti di quello che ti può garantire uno 0-0 in casa, negli ultimi quattro dentro-fuori (fuori, purtroppo) di Champions eravamo messi peggio. L’anno scorso due pere a Liverpool, e solo la nostra farlocca incoscienza ci ha fatto fantasticare due setimane sulla riedizione del 3-0. Due anni ci tagliammo i coglioni con il 2-2 di San Siro con il Valencia. Tre anni fa il 2-1 con il Villarreal fu l’ideale trampolino per la merda totale del ritorno. Quattro anni fa due pere dal Milan, che tentammo di rimontare lanciando bengala (pratica vietata dall’International Board). In quest’ottica, andarsi a giocare la qualificazione a Manchester ad armi pari sarà una bella occasione. Ieri al Meazza il Manchester si è confermato il peggio che ci potesse capitare. Se Mourinho riesce a trasmettere la sua gioia (cit.) alla truppa (all’andata non ci è riuscito, nel primo tempo sembravano tutti tristi, come se avessero visto “Love Story” al cinema), magari ci divertiamo anche noi dal divano.
