INTER-REGGINA 3-0

CHEZ PRINCE

Appuntamento alle 14.45 al cancello. Mentre mi affretto, vedo il Gronchi Rosa. Mi avvicino alla donna che lo detiene: “Signora, la trovo dopo la partita?” “Ma certo giovanotto”.

Al cancello c’è un gruppetto eterogeneo in attesa del Principe, che arriva in compagnia dell’Arciduca (il figlio), detto anche Le Petit Prince. Il Principe estrae dalle tasche un blocchetto di tessere tipo le figurine dei Pokemon e inizia a distribuirle agli astanti. Insieme a me, tra i beneficiari, noto:

  • un giovane avvocato che ha abiurato le origini

  • un ex-tronista di Uomini e Donne

  • un vicesindaco dell’hinterland con fascia tricolore

  • una riserva a casa del GF 6

  • un latifondista padano

  • un revisore dei conti

  • Patrizia

  • un cavaliere di Malta in divisa d’ordinanza

“Seguitemi”, fa il Principe. Al cancello saluta l’addetto e indica il gruppetto in diligente fila: “Da qui a là sono tutti con me”. “Fino a quel tipo strano tutto scapigliato con il loden?” “No, quello è Moratti. Quello prima”. “Ah, ok”. Entriamo e ci dirigiamo verso la balaustra. Antonino Verdi è già dentro in compagnia di un tizio che prende le misure della ringhiera: “E’ un geometra del Comune – ci spiega Antonino -. Voglio tirare giù ‘sto pezzo, non vedo bene le azioni a metà campo. Alla prossima partita in casa veniamo un’oretta prima con la lancia termica”. Mi accomodo nei pressi del Principe, che saluta mezza tribuna facendo tardare di qualche secondo l’inizio della gara. Mazzoleni, quando il Principe si è seduto, fischia.

Alla fine del primo tempo consueto angolo della conversazione in balconata. Poi le squadre rientrano in campo, passa uno steward e ci fa: “Signori, ci accomodiamo?”. Ma quando vede il Principe e Antonino rimedia alla gaffe: “Loro stiano pure qui, non c’è problema, è giusto ostacolare la visuale di tutti questi cazzoni che pagano l’abbonamento. Questa partita, peraltro, ha poco pathos, non so se i signori concordano”.

Secondo tempo in prima fila, a tiro balaustra. Il Principe chiede a tutti: “Volete qualcosa?” e senza aspettare la risposta chiama l’uomo dei gelati: “13 cornetti Algida, grazie, e una Coca per l’Arciduca”. L’uomo recapita la merce e chiede: “Segno sempre sul solito conto?” “Sì, certo. Viganò”. “Sarà fatto”. “Vada, buon uomo”. La partita è uno sciocco particolare in questo pomeriggio di puro relax. Il 3-0 è un risultato fasullo: doveva finire 9-4, ma purtroppo per la Reggina noi abbiamo in porta Julio Cesar.

Alla fine baci e abbracci. Saluto tutti e torno furtivo al banchetto del Gronchi Rosa, accertandomi di non essere seguito da nessuno. “Mi dia quella”. “Questa?” “No, quella” “Questa?” fa la signora incredula, come se avesse perso ogni speranza di vendere a chicchessia la maglietta di Burdisso. “15 euro”, mi dice con l’intonazione di una che pensa “contento tu, giovanotto”. Io alzo il bavero, mi tiro la sciarpa fin sotto gli occhi e mi guardo intorno mentre pago e infilo la maglietta di Burdisso in un sacchetto di plastica, andandomene a passo svelto come uno che all’edicola si è appena comprato un porno.

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INTER-REGGINA 3-0ultima modifica: 2009-03-22T21:02:19+01:00da admin
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