DIETRO LA ROMETTA

(FUORI I) SECONDI

La verità era che non ci eravamo più abituati a stare dietro. Alle 33ma giornata dello scorso anno, pur sconfitti a Napoli, eravamo primissimi con 7 punti sul Milan. Due anni fa battevamo la Fiorentina a San Siro mantenendo 4 punti sulla Roma, status che festeggiavo aggrovigliandomi sulla balaustra con Antonino e il Principe ante litteram. Tre anni fa vincevamo a Siena e salivamo a più 16 sul Milan: roba da mettersi a fare il turnover con gli Allievi regionali. Torniamo quindi a quattro anni fa: mentre i giochi si facevano via etere con schede estere, e a noi al massimo telefonava Bergamo per prenderci per il culo, vincevamo ad Ascoli per mantenere la nostra velocità di crociera: privi di direttori generali burattinai e addetti agli arbitri con l’hobby del catering, eravamo terzi a meno 15 e incapaci di nuocere più o meno come un gatto castrato.

Alla 33ma giornata di oggidì veniamo superati dalla squadra più indebitata d’Italia, e non riusciamo a schiodarci dai coglioni i Medrano’s che non vincono più nemmeno con il Gallipoli. E’ la giusta conseguenza di una semplice comparazione matematica tra la serie positiva della Roma, che non perde da 107 giornate, e la nostra serie negativa, tre vittorie nelle ultime dieci partite (una in meno del Siena e del Catania, per limitarmi ai paragoni più imbarazzanti).

Ora, vabbe’, potreste anche cercare di convincermi che le Forze del Male ci stanno inchiappettando, e io potrei venervi incontro dicendo che sì, in effetti qualcosina eccetera eccetera. Nel mentre mi limito a pensare sospirando a certi regali come quello di ieri sera (o come quelli di Bergamo o di Parma), o a certe partite inaccettabili (Torino, Catania, Genoa), dove abbiamo lasciato sul campo – sto stretto – quei sei-sette punti che oggi ci farebbero vedere le cose sotto un’altra angolazione. Quello che invece sta minando la mia incrollabile fiducia è il rapporto tra le percentuali di fortuna altrui e di sfiga nostra sulle quali, ahimè, pur essendo molto legato alle cose terrene non so proprio come attrezzarmi. Se andiamo a Roma e prendiamo tre pali e gli altri vincono la partita, voglio dire, c’è qualcosa che non va, e di soluzioni vere non ce ne sono. Ci fosse un Authority del culo e delle situazioni grigie, la Rometta nelle prossime cinque partite dovrebbe fare due pareggi, e il Milan non molti di più. Ma non esiste. Ieri abbiamo buttato due punti del cesso in maniera inescusabile. Prendiamo pali e buttiamo punti nel cesso.  Se hai culo, la sfanghi. Se non hai culo vinci tre partite su dieci (il Palermo cinque, per dire).

ca_05_672-458_resize.jpg
DIETRO LA ROMETTAultima modifica: 2010-04-11T21:32:00+02:00da admin
Reposta per primo quest’articolo