GIA’ FATTO?
Un’Inter-Juve che finisce così, 0-0, neanche un gol, neanche un espulso, neanche una contestazione seria, non so, è come un porno a cui hanno lasciato solo i dialoghi. Da un lato va bene, meglio così che ad ammazzarsi di botte e di polemiche, un discreto esempio di fair play da mandare in visione in dvd a quei buzzurri in giallorosso. Ma dall’altro vabbe’, è una sfida un po’ svaporata come i due punti che gli abbiamo devoluto – sì, diciamolo: che cazzo è questa generosità? -. Una partita che sotto certi aspetti assomiglia a quella di Roma, un match da 1-X-2 non solo alla vigilia ma anche durante e forse anche dopo, perché comunque fosse finita avresti avuto da ridire. Per esempio: finisce 0-0 e ti rimane quel po’ di amaro in bocca perché si poteva vincerla, eccome.
E’ stato come se avessimo voluto dimostrare alla Juve che potevamo segnare quando e come volevamo – triangoli, cross, scorribande – epperò è arrivato il novantesimo e ci ha come sorpresi, ohibò, non abbiamo segnato, fanculo, time elapsed. Nell’attesa che si trovi un esorcista per Milito, sfruttiamo ora la pausa di campionato
(io le odio le pause di campionato)
per rimettere assieme i cocci e recuperare qualcuno. Anche stasera, come a Roma, quando il futbol bailado non produce goals, ti viene da fare una mossa con un riflesso condizionato. Sai, come quando ti porti la mano alla tasca di dietro e ti accorgi che hai lasciato il portafoglio a casa. Ecco, lo ammetto: verso il minuto 60 ogni volta mi viene da dire “Metti Mario”, poi mi giro sperando che nessuno mi abbia sentito.
