SCIOPERO

WHO CARES?

La questione dello sciopero dei calciatori di serie A, per me, si divide essenzialmente in due sottoquestioni:

1) Parteggiare tra calciatori e presidenti non ha senso, sono protagonisti ed espressione della stessa gigantesca montagna di merda che chiamiamo “mondo del calcio”. E me il mondo del calcio non interessa. A me interessa il calcio: sapete, quel vecchio giuoco in cui 22 persone in mutande e maglietta policroma, disposte su un grosso prato e divise equamente 11 contro 11, cercano di fottersi – come in ogni giuoco di squadra che si rispetti – mettendo di piedi o di testa (talvolta di mano, ma non deve essere evidentissimo) una palla di cuoio pesante 4 etti e qualcosa (se pesa meno di chiama “SuperTele” ed è un’altra specialità) in una grossa rete delimitata da tre assi bianche, dette pali (in realtà, quella in alto, la tangente secante perpendicolare dell’immaginaria retta parallela spostata da un peso immerso nell’acqua, si chiama traversa). Il resto mi interessa molto poco. O meglio: mi interessa, ma non mi appassiona. Non spendo una stilla del mio sudore per farmi carico dei presunti problemi dei calciatori e delle società di serie A. Problemi? Ahahahah. Ma andate a cagare, dai. Dei calciatori penso che sono una massa di approfittatori della passione altrui, il cui massimo interesse – oltre che controllare l’estratto conto – è tatuarsi l’interno degli avambracci e sognare il giorno in cui un miliardario daghestano che ti riempirà di rubli anche il buco del culo. Dei presidenti, penso che sono perlopiù degli emeriti coglioni, o pazzi o disonesti o – in qualche caso – entrambe le cose. Nel caso in ispecie, parteggio sicuramente per i calciatori: pretendere che firmino un paio di norme in cui autorizzano il mobbing nei loro confronti, beh, è chiedere troppo anche per una categoria di milionari ignoranti. La colpa di tutto è dei presidenti, mica solo quelli italiani, e delle leghe, mica solo quelle italiane: pagassero meno i calciatori non ci sarebbe bisogno di contratti nazionali, scioperi e – in generale – figure del cazzo. Il mercato è totalmente fuori controllo e la colpa non è mia. Volete fare sciopero? E chi se ne frega, fate sciopero. Ci sono i mondiali di atletica, di rugby, di pallavolo, di rubamazzetto. Ci sono i cinematografi, ci sono le passeggiate, ci sono i calciobalilla, ci sono i libri, ci sono i dvd, ci sono i cani da pisciare. C’è la Wii. C’è Angry Birds. Ci sono le donne, le donne! Vi ricordate le donne? Quegli esseri cui tendiamo d’istinto, con quelle protuberanze così particolari… Massì dai, le donne. Qualcuno le ricorderà. Ecco. Scioperate pure, barboni.

2) Adesso però voglio che mi ridiate i soldi dei tre biglietti di Inter-Lecce che ho stoltamente acquistato fidandomi di voi, bastardi figli di puttana. Rivoglio i miei 111 euro, o pianto giù un casino.

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SCIOPEROultima modifica: 2011-08-26T17:24:49+02:00da admin
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