MILAN-INTER

NO CAPRETTO, PEDALARE

Non dico a Novara-Inter, vabbe’, sembra passato un secolo. Ma se solo penso al senso di impotenza provato durante Inter-Udinese (3 dicembre) o anche all’orrida Cesena-Inter (18 dicembre), lo spettacolo del derby mi sembra inverosimile. Spettacolo, ovviamente, non inteso come futbol bailado, del quale mai come in questo frangente mi frega un cazzo. Ma spettacolo di concretezza di una squadra presente a se stessa, concentrata, raramente in difficoltà, sempre grintosa. Siamo sempre quelli che due mesi fa erano quintultimi eppure, ovviamente, molto diversi. Avere praticamente ridotto all’impotenza una squadra prima in classifica che viaggiava a una media di più di due gol a partita, beh, e ditemi voi se non è una soddisfazione, e un po’ anche un sorpresa. Nell’annata che ci vedeva assolutamente inconsistenti degli scontri diretti, andiamo a prenderci tre punti in casa del Milan e a dirgli, forte e chiaro, che con 20 partite da giocare non è mica finita. L’anno scorso con Milan e Juve, in quattro partite, avevamo fatto un punto. Insomma, siamo già avanti.

Più forti delle circostanze, più forti di un gol regolare e annullato, più forti dell’evidenza di una classifica che ci vuole ancora indietro, ma adesso un po’ meno. Vincere il derby è stato anche fare strike, recuperare in una sola sera tre punti al Milan, ovviamente, ma anche all’Udinese, e due alla Juve. I fuggitivi non sono più fuggitivi. Sono sempre avanti, e non di poco. Ma meno.

Adesso, please, non rompiamo il giocattolo. 14 gol fatti (Milito old style) e 1 subito (anche Lucio e Samuel) nelle ultime sei partite. Quattro 0-1 consecutivi nelle ultime quattro trasferte. Questi, bene o male, siamo diventati. E questi dobbiamo cercare di rimanere perchè adesso comincia sì il bello, ma anche il difficile. Il difficilissimo. Ci resta un calendario – diciamocelo – quasi impossibile, con partite in casa quasi tutte facili (dopo la Lazio e fino al derby del ritorno) e una micidiale serie di trasferte, perchè dovremo andare a Torino, Napoli, Udine e due volte a Roma. Come ce la caveremo? Boh. Io mi accontenterei della cazzutaggine del derby e della politica dei piccoli passi, dove la parola che fa rima con capretto vorrei fosse usata il meno possibile, e non solo per semplice scaramanzia. Il problame è che ne abbiamo quattro davanti, ne abbiamo un paio dietro che vanno (quasi) come noi, avremo forse da affrontare i vantaggi e gli indicibili rischi di un bel mucchione nelle zone alte, abbiamo un sacco di partite da giocare (inizia la Coppetta, tra non molto riprende la Champions). Insomma, sono cazzi. Ma entriamo nella fase calda con un sorriso che solo un mese fa ci sognavamo. Siamo talmente oltre le nostre aspettative che stanotte – lo so già – rimarremo a fissare il soffitto ponendoci domande tecnico-esistenziali su un giocatore di nome Tevez.

militoderby.jpg

MILAN-INTERultima modifica: 2012-01-16T01:34:00+01:00da admin
Reposta per primo quest’articolo