LONDRA DAY #14

MASCHI CONTRO FEMMINE

Oggi è stata la rivincita dal maschio italiano. Tra pallanuoto (Settebello grandissimo), pallavolo (Brasile troppo forte), tre pugili (Russo e Cammarelle in finale come quattro anni fa, Mangiacapre bronzo) e taekwondo (uno sport in cui si saltella e ogni quarto d’ora si tira un calcio, Sarmenti a medaglia per la seconda volta) abbiamo messo in campo una dose di testosterone da ingravidare mezzo villaggio olimpico. Il finale sarà maschio dopo che l’inizio era stato piuttosto femmina. Ma anche il bilancio azzurro potrebbe diventare soprattutto maschio. A pensarci bene, le femmine da medaglia sono – scherma a parte – tornate a casa senza. Pellegrini, Cagnotto, Dallapè, Idem, Ferrari: qualcuna derubata, qualcuna sfortunata, qualcuna “va bene così” e qualcuna “non ne avevo”, erano tutte medagliate in pectore che fortissime si sono confermate, arrivando però quarte o quinte. E allora, se vogliamo dare l’ultimo colpo di reni, restare nelle prime dieci del medagliere, superare Pechino ecc. ecc. ci affidiamo al maschio. Che del resto è uno dei nostri marchi di fabbrica, come  la pizza, il mandolino e lo spread incontrollato.

L’atletica, che a parte Bolt pensavo sarebbe stata molto normale, sta invece dando grandi emozioni. Il record degli Usa nella 4×100 femminile cancella uno degli ultimi residui di Ddr dopo 27 anni. E la vittoria di Bahamas nella 4×400 maschile ha un certo non so che: Bahamas che sprinta rimonta e batte gli Stati Uniti, voglio dire, può accadere solo a Olimpia.

londra2012