A BOLOGNA

BEL TEMPO

Dopo aver fatto la foto insieme ad Appiano Paradise City, sento ancora sulla mia spalla destra la mano di Stramaccioni e lui che mi dice “Ahò, fidate, ‘cci tua”. No, perchè oggi quando l’ho sentito dichiarare che quella di Bologna è stata la vittoria più “completa” (la vittoria più completa de che?, avrei detto solo un mesetto fa), io mi sono completamente appiattito sulle posizioni del mister. E non è solo merito della manina e della foto. Anch’io l’ho vissuta così, dal mio divano a tenuta stagna, mentre a Bologna diluviava e io  invece coglievo a distanza un bel clima, quasi un bel tempo. Ora, non è il caso di stappare nessuna bottiglia, manco una spuma: il Bologna – escluso il Siena penalizzato – è pur sempre ultimo in classifica e ognuna delle sette partite che ci aspettano da qui alla fine di novembre (di cui 5 in trasferta) saranno tutte più difficili, se ci basiamo su meri calcoli di classifica. Però è vero, è stata una bella vittoria, rotonda, serena, che ci rimanda l’immagine di una squadra compatta e compattata. E i due gol del secondo tempo sono stati bellissimi, quello di Cambiasso poi meraviglioso, cinque tocchi di prima per liberare il cucchiaio dell’ex vigili ora tornato stratega e incursore, praticamente un capo di stato maggiore. Ecco, un gol così era un po’ che non lo segnavamo. E seppur di stampo un po’ diverso, è un gol che mi è piaciuto tanto quanto quella con cui la Roma ci inchiappettò a San Siro. Passin passetto, adesso questi gol di facciamo anche noi, e ne vinciamo a grappoli, e siamo terzi, e vaffanculo.

Sette vittorie di fila di cui cinque in campionato, subendo poco e producendo molto, ritrovando giocatori e ritrovando feeeling. Mi piace come si abbracciano questi giocatori, mi piace come si cercano, mi piacciono gli assist e le imbeccate, mi piace come se la godono. E’ un’Inter un po’ gay, dove gay però sta per felice. Un po’ felice, ecco. Non ancora del tutto. La legge dei piccoli numeri ci dà ragione ed è giusto viverla per quello che è, come una ventata di ottimismo, una prima pietra, un trampolino. A fine settimana, per interposta Sampdoria, andremo a sfidare invece la legge dei grandi numeri, nello stadio di latta, a casa degli ipnotizzatori di guardalinee. Sarà una settimana intensa. Vorrei che andassimo a Torino con lo stesso sorriso, ecco, solo questo.

inter, bologna, stramaccioni