COUTINHO

DARE VIA IL COU

La faccenda di Coutinho è terribilmente interista e perciò molto interessante. Giuro di aver sentito parlare male, maluccio o comunque non bene di lui da decine e decine di interisti. Giurerei di averlo sentito fischiare allo stadio al secondo dribbling non riuscito o al terzo passaggio sbagliato. Eppure assisto in queste ore a uno strano fenomeno, la vedovanza da Coutinho. Perbacco. Oltre che alla richiesta di pene corporali per la dirigenza dell’Inter. Wow, twitterebbe Monti. Sull’argomento ho bisogno di confrontarmi urgentemente con una persona un po’ sbalestrata ma di cui mi fido abbastanza. Me stesso.

Dimmi spassionatamente cosa pensi di Coutinho, senza fare il paraculo.

No, lasciami fare il paraculo, perchè ti risponderò con una domanda.

E vabbe’, facile.

Ecoute moi: questa è la terza stagione di Coutinho all’Inter. D’accordo, togli la mezza in Spagna e togli la prossima mezza che farà altrove. Comunque è la terza stagione da professionista in Europa. Ecco: quanto tempo dura la patente di potenziale campione?

Cioè, vorresti dire: quanto lo abbiamo aspettato, e quanto avremmo dovuto aspettarlo ancora?

Sì, esatto. Forse è meglio affrontare il problema in maniera un po’ brutale, sennò stiamo a fare dei sentimentalismi inutili.

Sei il solito cagacazzo da primo arancio.

No no, ti sbagli. Coutinho è un ottimo giocatore, potenzialmente molto ottimo (scusa, era per farmi capire). E’ anche un bravo ragazzo, umile, disponibile, senza creste. E fin qui ok. Ma quante cose ti ricordi di Coutinho in due anni e mezzo? Usa le dita di una mano.

Dunque… aspetta un momento… dai diobono, mi metti fretta… non mi guardare, dai…

Non voglio essere cattivo, ma la questione è proprio questa. Quanto avremmo dovuto aspettare ancora questo ragazzo?

Sì però, cazzo, è del 1992. Uno del 1992 non lo si dà via così per quattro bruscolini. Rischi di pentirtene per tutta la vita.

E’ stato una scommessa prenderlo ed è sicuramente un rischio cederlo. Può darsi che esploda, e anche di brutto. Per dire: Luca Toni ha vinto i Mondiali, classifiche cannonieri a mazzi, ha vinto addirittura la Scarpa d’Oro, ma a 23 anni era in C1 e a 26 anni era ancora nel Brescia.

E Felipino nostro ha solo 20 anni (sospiro).

Quasi 21. E io gli faccio gli auguri di una felice carriera nella perfida Albione. Ma non posso sentirmi vedovo. Non mi ha mai risolto un cazzo. 28 partite e 3 gol in due anni e mezzo.

La metti sempre sui numeri.

Vabbe’, la metto sulle persone. Non voglio dire Cr7 o Messi, per carità. Conosci quel tale pettinato alla cazzo, Stephan El Shaarawy?

Urca, quello del Medrano.

Ecco, è del 1992. Anzi, è 4 mesi più giovane di Felipe. L’anno scorso gli hanno fatto fare un bel po’ di panca, figurati, c’era Ibra che spaccava i maroni. Quest’anno ha 18 gol in stagione, di cui 15 in campionato. 18 gol della madonna, tra l’altro. Ecco, questo l’hanno aspettato qualche mese e poi è sbocciato e sta salvando il culo a tutti, da Berlusconi fino a quello che vende le bibite al terzo anello. Visto che è del 1992, se vuoi, puoi fare un paragone omogeno con Coutinho. Sì, d’accordo, il ruolo non è lo stesso, va bene. Parliamo di impatto, genericamente.

L’impatto, che parolone.

L’impatto, sì. Questo bambinello di impatto ce ne ha fatto vedere poco. Il primo anno volava via al primo contrasto. Guarda che non è questione di statura. A Cassano la palla non gliela levi mai. A Coutinho gliela leva chiunque.

Eh, saranno tutti degli specialisti dell’impatto.

Balotelli, Santon: ma te li ricordi? Il Pato esordiente con i gonzi, 9 gol nel girone di ritorno, te lo ricordi? E il Giuseppe Rossi di Parma e del primo anno al Villarreal (stessa età del Cou)? E Pogba, dico, l’hai mai visto? E il Borini dell’anno scorso e il Florenzi di quest’anno? E Icardi? Icardi è del 1993.

E che cazzo! Cosa ti ha fatto Coutinho?

Niente, il punto è proprio questo: niente. Lui e quello smidollato di Alvarez. Niente

Scommesse perse?

No, non proprio. Non sono scarsi, assolutamente no. Diciamo così: scommesse che hanno reso poco o nulla, tipo quando vai alla Snai e giochi una partita a 1,10. Lasciami dire che l’Inter le sue scommesse le fa e qualche volta le vince: Guarin e Juan Jesus per esempio, giusto per rimanere negli ultimi mesi. A volte le perde e a volte le vanno un po’ così.

Scusa, ma non si poteva dar via Alvarez?

Molto semplicemente: o non lo voleva nessuno, oppure te lo pagavano troppo poco. Coutinho lo dai via abbastanza bene, realizzi una plusvalenza. Ne abbiamo fatte di peggio.

E’ del 1992, cazzarola.

Piantala o ti rifaccio la domanda dell’inizio. Sono più affezionato ad Alvarez, per dirla tutta. Mi ha fatto così incazzare che gli voglio quasi bene. Ha un piede fantastico, un tocco di velluto. Per il resto lo ammazzerei a mani nude. Ecco, perlomeno mi ha scosso l’anima.

Sei crudele.

Confronto a questi due, Recoba era Pelè.

Quindi, ti va bene così?

No, non mi va bene. Una società che guarda al futuro un giocatore così probabilmente lo tiene. Può anche darsi che non lo abbia gestito al meglio. O può anche darsi che Coutinho sia questo e stop, che più in là non vada. La risposta esatta non c’è, non esiste. Lo scopriremo solo vivendo e abbonandoci a Sky.

E allora tieniti Rocchi, pirlone.

Vedi, il problema non è vendere Coutinho – che non ti ha mai risolto un cazzo – a un prezzo superiore di quello d’acquisto: in fondo in fondo in fondo in fondo, c’è una sottile logica commerciale. Il problema è quando prendi il giocatore meno in forma del campionato come rincalzo dell’attacco più vecchio del campionato. Il problema è quando vai in Brasile a spendere soldi per uno come Jonathan: è incredibile che ci sia stato un pensiero dietro a questa operazione.

Dai, adesso prendiamo Paulinho e tornerai a sorridere.

Non l’ho mai visto giocare e non so chi cazzo sia.

Santa madonna, ma hai un blog sull’Inter e ti dai un sacco di arie da bellimbusto!

Mi sei sempre stato sul cazzo.

Scusa?

Non hai mai capito una sega di pallone.

Senti chi parla. Ma vaffanculo!

Ma vacci tu, checca isterica.

A me? Argh!

(rumori di rissa, vetri infranti, sirene in sottofondo)

 

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(nella foto: ragazzi, era troppo piccolo)