THE MASK

BALOTAZZI

(OVVERO: LE FAMIGLIE ALLO STADIO)

Vedi sotto, e sotto, e sotto ancora: rebus sic stantibus

(ora voi ditemi quanti altri blog usano formule come “cazzo” o “rebus sic stantibus”)

l’ammonizione di Materazzi per la faccenda della maschera è giusta. Ed è, nel contempo, la cartina di tornasole di una serie di assurdità concettuali e sostanziali che gravano sul nostro calcio. Materazzi stesso è un Balotelli al cubo, quanto a rapporto tra tra ciò che si deve sopportare e ciò che si è costretti a pagare. A parte il colorito caucasico, è uno che potrà raccontare di essere stato insultato pesantemente e puntualmente – e impunemente – per almeno un decennio, e di essere stato punito per avere indossato una maschera sorridente. Anche questo rientrerà nella galleria dei racconti che farà ai nipotini, tutti tatuatissimi e tutti riuniti intorno a un camino, nelle serate d’inverno, prima di appicciare la pleistescion o scai: “Dai nonno, raccontami di quella volta che ti hanno preso a craniate nello sterno e ti hanno dato due giornate”. “Sì sì sì sì” (in coro).

Le regole ci sono e vanno rispettate. Però si possono criticare, o applicare in maniera più interpretativa, oppure togliere, o almeno correggere. Penso sempre alla stronzata (sacrosanta, eppure grottesca) (rebus sic stantibus) delle famiglie allo stadio. Certo, sarebbe bellissimo. Però  offrendogli cosa? Perchè ci si accorge in fretta che i festeggiamenti sono sanzionati più severamente degli insulti, e cosa raccontiamo alle famigliole? Perchè ammonire uno che festeggia il gol e si toglie la maglia? La partita non deve essere una festa? E allora si festeggi, e che cazzo. Il limite sarà semmai quello di togliersi le mutande. Ma perchè castrare un festeggiamento? L’arbitro ha il potere di recuperare tutto il tempo che vuole. Facciamo che si festeggia un minuto, toh. Ma la maglia, dai, e chi se ne frega. Se fosse rimasto in Italia, un giorno avrebbero sanzionato le capriole di Oba Oba.

Insomma, è una bella assurdità. Ammonito chi si toglie la maglia, ammonito chi si mette la maschera di Berlusconi (a partita finita, specifichiamo). Una pacca sulla spalla al suonatore di bonghi che falcia da dietro un connazionale. che se ne va palla al piede. “Papà, papà, ma non era da ammonire?” “Ehm, mangia i Cipster che poi ti spiego”. E tutto ciò mentre le famigliole si godono i bei cori sui figli di e sui negri italiani, gratis. “Papà, cosa vuol dire puttana?” “Ehm, vuoi un cornetto Algida?”

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