LA NOSTRA EUROPA

NOEMI HA VOTATO (APPLAUSI)

Le elezioni fotografano sempre il Paese, in qualche modo. Anche i fotografi, com’è ovvio, fotografano il Paese. Quelli che sono stati 19 ore davanti al seggio numero 62 di Napoli ad aspettare che una ragazzina (agghindata da ex-bella figa cinquantenne) andasse ad esprimere il suo primo voto lo fotografano forse più di ogni altra cosa. Siamo quella roba lì. Berlusconi cade vittima (un pochino, eh?, mica tanto) dei suoi stessi meccanismi, ma il suo genio sta anche in questo: anche in questa occasione – sia pure, per lui, in modo un po’ più spiacevole, ma nemmeno molto – ha trovato il modo perchè l’Italia votasse senza nemmeno sapere bene per cosa, purchè mettesse la croce sul simbolo non comunista. Chi ha parlato di Europa, in Europa non ci andrà. Chi ha parlato di Europa, bel pirla, non arriva al quorum. Chi non ha parlato di Europa manderà la solita truppa a svernare a 12mila euro al mese (ci sono posti più allegri di Bruxelles, del resto) senza troppi obblighi di presenza. Berlusconi come al solito ha fatto tutto da solo: se gli va bene accende il vulcano, se gli va un po’ meno bene  (tipo stavolta) se ne cruccia, e vabbe’. Il Pd perde i pezzi ma è soddisfatto, beato lui. L’Europa resta un mistero politico e istituzionale che si riproporrà tra cinque anni paro paro. In compenso sappiamo che Noemi aveva due occhialoni grossi così e un tubino nero un po’ scollato ma fine. Hanno chiuso un seggio perchè votasse: per ordine pubblico, succede di solito solo a gente del livello di Papi. Siamo questa roba, e chi si lamenta è fesso. Io ce l’ho scritto qui, in fronte. F-E-S-S-O.

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