INTER-PESCARA

RIPARTENZIAMO

Ovviamente, una vittoria in casa con il Pescara (un Pescara, va detto, pure bruttarello) in sè vale giusto i tre punti. Che sono importanti, per carità, soprattutto dopo averne fatto uno nelle precedenti tre partite (segnando solo un gol, una miseria). Ma che ragionamenti potresti mai fare su una partita così? Però, se riavvolgi il nastro e vai a rileggerti la formazione iniziale, e poi anche l’elenco degli indisponibili e dei mezzi indisponibili, e se pigi ancora su rewind e vai a ripercorrerti le delusioni e le frustrazioni delle tre partite precedenti, allora anche l’Inter-Pescara di cui sopra assume il suo bel significato.

Con una difesa da fantascienza (Jonathan, Silvestre, Cambiasso, Chivu, Pereira: sembra una di quelle combinazioni impossibili del Superenalotto, quelle che puoi le centrare se fai quei mega-sistemoni che devi venderne centomila quote per rientrare dalle spese e poi te lo pigli in culo lo stesso e poi incontri un vicino di casa che ti dice “diobono, per fare 4 guarda che casino che hai messo in piedi, ma vai a laurà barbù) (vabbe’, ci siamo capiti) e sei non-titolari in campo, torni a vincere, a non subire reti (non accadeva da cinque partite) e a dare una discreta impressione di te. Adesso hai una settimana intensa (prima Coppetta e poi Roma away), poi tre partite da vincere prima di un dittico-chiave (Fiorentina e Milan), e per queste cose qui serve una bella rincorsa, una bella ripartenza. Quindi vanno bene anche tre punti con il Pescara, vanno benissimo.

Quanto a Benassi, adesso non cadiamo nella sensazione banale di aver improvvisamente scoperto il nuovo Oriali o il nuovo Stankovic o il nuovo (metti un nome a caso, purchè buono). It’s a long way. A me, in linea generale, fa piacere quando un ragazzo si alza alla panchina (o, come in questo caso, addirittura dalla tribuna centrale) e ti mostra di avere voglia, talento e palle, in numeri assoluti e percentuali tutti da calcolare, valutare e – vulesse ‘o cielo – confermare. Resta sempre anche un po’ di amarognolo in bocca, perchè ti affanni a cercare gente, a inseguire mezze figure, a strapagare bidoni per poi scoprire che in un Inter-Pescara ci può stare strabene anche un Benassi. Una volta sistemata la tua rosa per quelli che sono i tuoi obiettivi, bisognerebbe sempre ricordarsi che per tappare buchi e guardare un po’ oltre l’obiettivo ci sono dei Benassi che possono fare al caso tuo. E nostro. Almeno fino a quando li venderai al Psg.

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