JUVENTUS-INTER 2-0

AGONIA

Naturalmente, avendo perso 2-0 (con la Juve, poi) non ci si può permettere di gioire per avere visto i migliori 45 minuti dell’ultimo anno solare. Purtroppo sono 45 minuti bellissimi che contano zero. Sì, certo, ci dicono che siamo sempre l’Inter, che potremmo giocarcela con chiunque, che sapremmo prendere chiunque a pallate. Però, alla perenne ricerca della metafora di una stagione disgraziata, anche questa partita si presta benissimo. Ranieri ha saputo costruire i primi 45 minuti, non sbagliando nulla, e distruggere tutto nei secondi 45, tirando fuori due dei tre-quattro nostri uomini migliori (l’Obi più scintillante dell’anno, Poli diligente e dinamico) e – casualmente? non casualmente? – i due più giovani della formazione. Perchè, dice Ranieri, Obi si stava stancando e Poli era ammonito. E beh! Poco conta se metti dentro un palo della luce (il Pazzo della luce) e uno che in quel momento non serviva (Faraoni) perchè sicuramente meno in palla dei due che uscivano. Già che ci sei, Ranieri, spiegaci come hai visto il Forlan dell’ultima mezz’ora, ammesso che il Forlan della prima ora ti fosse piaciuto.

Ci toccano altre nove partite con questo ormai inestricabile Ranieri, e saranno nove partite lunghissime. Il mio animo giuggiolone e interistamente democristiano ormai vacilla. Ranieri è una persona dai modi garbati e dalla grande esperienza, sì, certo. Ma avanza in me il dubbio che ormai – complice la non grande scelta a sua disposizione – si stia incaponendo a cercare la trovata dell’anno non trovandola mai.

I 45 minuti migliori degli ultimi 12 mesi non migliorano la situazione, nè rendono meno grottesco il continuo riferimento a un terzo posto da inseguire e da un’Europa League – almeno quella – da non lasciarci sfuggire. Se serve, mi permetto di ricordare che nel girone di ritorno abbiamo fatto 6 punti in 10 partite, e che nelle ultime 13 partite (da Napoli in Coppa Italia a oggi) per 9 volte non abbiamo segnato. Sì sì, inseguiamo il terzo posto. Segnando un gol ogni quattro partite, e contemporaneamente facendosi fare gol su calcio d’angolo come una squadra di Lega Pro, sarebbe l’impresa del secolo. Anzi, del millennio.

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